Infarto: smog, poche ore di esposizione aumentano il rischio
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Inquinamento atmosferico e smog possono aumentare il rischio infarto anche in poche ore, a sostenerlo uno studio della Yale University.
Anche un’esposizione di poche ore all’inquinamento atmosferico può incrementare il rischio di infarto. A sostenerlo uno studio della Yale University, pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, secondo il quale gli alti livelli di particolato presenti nello smog possono aumentare il pericolo almeno del 10%.
Lo studio è stato condotto tra il 2005 e il 2015 su circa 6000 pazienti, registrati come “infarto non letale” nella città tedesca di Augsburg. In base ai dati raccolti i ricercatori hanno indicato come maggiormente responsabile il particolato ultrafine proveniente dai gas di scarico delle auto. Le dimensioni delle particelle consentono a quest’ultime di penetrare in profondità all’interno delle vie respiratorie e di minacciare potenzialmente anche il flusso sanguigno.
Secondo gli studiosi il rischio di infarto indotto dall’inquinamento atmosferico non è il solo a carico dell’organismo, ma anche i polmoni stessi risulterebbero esposti al pericolo di asma e bronchiti. Ha dichiarato il Dott. Kai Chen, assistente professore presso la Yale School of Public Health e autore principale dello studio:
Lo studio conferma qualcosa che è stato a lungo sospettato – l’inquinamento atmosferico da particolato fine può giocare un ruolo importante nelle malattie cardiache. Questo è particolarmente vero durante le primissime ore di esposizione. Elevati livelli di particolato ultrafine rappresentano una fonte di seria preoccupazione per la salute pubblica.