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Gatto Norvegese: prezzo, carattere e caratteristiche

Qual è lo standard di razza del vero gatto Norvegese delle Foreste? Ecco aspetto e carattere, per non confonderlo con dei comuni europei a pelo lungo.

Gatto Norvegese: prezzo, carattere e caratteristiche

Fonte immagine: Pixabay

Il gatto Norvegese, o gatto Norvegese delle Foreste, è una delle razze più nominate, ma meno conosciute. Altrimenti non si spiega il fatto che tutti quelli che trovano un gattino randagio a pelo lungo siano convinti di aver trovato un Norvegese. Ma di questo parleremo meglio dopo. Qui andiamo a conoscere meglio questa imponente e pelosissima razza, andando a dare uno sguardo al carattere, all’aspetto, al colore del mantello, alle malattie ed anche al prezzo di un cucciolo di Norvegese, razza originaria dei paesi scandinavi.

Gatto Norvegese rosso
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Storia e origini

Il gatto Norvegese, noto anche come Norvegese delle Foreste, è un gatto che origina dalla Norvegia per l’appunto. Si dice che gli stessi Vichinghi tenessero in casa e sulle navi gatti assai simili ai Norvegesi. Anzi: la dea Freia girava per il mondo su un carro trainato da due grossi gatti dal pelo lungo. Un’altra leggenda norrena, invece, racconta che una delle tante prove a cui fu sottoposto il dio Thor fu quello di sollevare un grosso gatto peloso.

Una delle ipotesi più accreditate è che i Vichinghi avessero riportato a casa dei gatti a pelo lungo trovati in Turchia, simili all’attuale Angora Turco.

Nel 1559 il naturalista francese Peter Clausson Friis era convinto che ci fossero tre tipi di linci norvegesi: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto. E indovinate chi era la lince-gatto? Esatto, proprio il nostro norvegese.

Diversi poeti e scrittori nell’Ottocento parlarono di questi gatti, mentre nel 1912 l’artista Olaf Gulbransson ne fece un disegno. Negli anni Trenta venne ibridato con gatti comuni di casa a pelo corto: essendo che il gene del pelo corto è dominante sul pelo lungo, ecco che i gatti Norvegesi a pelo lungo divennero sempre più rari.

Alcuni allevatori, però, anche durante e dopo le Guerre Mondiali continuarono a cercare di preservare le razze, tanto che nel 1972 questa venne riconosciuta dalle associazioni norvegesi con un primo standard. All’epoca la razza venne chiamata Norsk Skogkatt. Nel 1973 venne intrapreso il programma di allevamento, mentre nel 1975 la FIFe riconobbe la prima associazione felina dedicata al recupero della razza. Il riconoscimento ufficiale da parte della FIFè avvenne però solo nel 1977, dopo aver raggiunto la terza generazione pura.

Attualmente viene allevato in molti paesi, anche se ne esistono diversi esemplari allo stato selvatico.

Gatto Norvegese: aspetto e colore del mantello

Gatto Norvegese delle Foreste
Fonte: Pixabay

Il Norvegese delle Foreste è una razza naturale, di taglia grande, di struttura lunga e robusta e dal pelo semilungo. Di costituzione imponente, la testa è triangolare con fronte lievemente arrotondata e mento forte.

Le orecchie sono grandi, larghe alla base e appuntite, con ciuffetti che ricordano quelli delle linci. Gli occhi sono grandi e ovali, obliqui, con colore che varia dal verde al verde-oro. Concesso anche il bronzo, mentre sono rari i soggetti con blu o impari.

Le zampe sono alte e robuste (le posteriori sono più alte delle anteriori), con piedi grandi, tondi e palmati, ideali per muoversi sulla neve. Ha anche ciuffetti di pelo abbondanti fra le dita. La coda è molto lunga ed estremamente pelosa.

Come peso, si va dai 4,5 ai 7 kg. Il mantello è a pelo semilungo con sottopelo lanoso rivestito con un pelo di copertura idrorepellente. Il pelo forma una gorgiera intorno alla testa e pantaloncini sulle zampe posteriori. Anche i cuccioli hanno il pelo lungo, ma il mantello è completo a 2 anni.

Come manto, sono accettati tutti i colori, anche il nero e il grigio, incluse le varianti col bianco. Sono molto diffusi il tigrato classico nero, il tabby striato con o senza macchie bianche. Tuttavia sono esclusi i colorpoint (tipici dei Siamesi) e i colori chocolate, lilac, cinnamon e fawn. In pratica si escludono quei toni che indicano ibridazione con altre razze.

Difetti dello standard di razza

Questi sono alcuni difetti dello standard di razza del Norvegese:

  • corporatura troppo piccola o struttura sottile
  • testa tonda o quadrata
  • orecchie piccole, troppo vicine o troppo basse
  • zampe sottili o corte
  • coda corta
  • pelo infeltrito

Come prendersi cura del mantello del Norvegese?

A causa del folto pelo, soprattutto in primavera, è necessario spazzolarlo con una certa frequenza per eliminare il pelo morto. Inoltre occhi e orecchie vanno puliti se necessario con prodotti specifici.

Non tutti i gatti randagi a pelo lungo sono Norvegesi!

Sfatiamo questo mito: non tutti i gatti randagi a pelo lungo sono Norvegesi. Anzi: qui in Italia nessun randagio a pelo lungo è un Norvegese. C’è questa mania fra i proprietari di gatti che li spinge a definire come Norvegese qualsiasi gatto abbia il pelo un po’ più lungo della norma. E non è che lo dicono scherzando: sono proprio convinti che il loro gatto sia un Norvegese delle Foreste. Perché? Perché ha il pelo lungo, ergo pelo lungo = Norvegese.

In realtà, non ci sono Norvegesi delle Foreste che vanno in giro a disseminare le campagne italiane di cuccioli di razza. Si tratta solamente di gatti comuni europei in cui una fortuita combinazione di geni, ha donato un pelo più lungo della media e magari un aspetto un po’ più massiccio. Anche perché chi ha un Norvegese puro solitamente lo tiene ben al sicuro in casa.

Sarebbe un po’ come dire che ogni auto rossa vista in giro sia una Ferrari!

Carattere del Norvegese delle Foreste

Gatti Norvegesi: muta
Fonte: Pixabay

Come carattere, il Norvegese è un gatto attivo e vivace. Rispetto a un Maine Coon, tende a essere un po’ meno docile e qualche esemplare può avere livelli di energia decisamente più alti della media. Può adattarsi a vivere in casa, ma bisogna arricchire l’ambiente in modo da fargli sfogare le energie in eccesso.

È un gatto che adora saltare, arrampicarsi e stare in alto. È intelligente, curioso e affettuoso con la sua famiglia, ma si lega soprattutto con un membro del nucleo famigliare. Non disdegna le coccole, ma meno rispetto a un Persiano, ad esempio. Se educato e socializzato bene può convivere anche con i bambini, tuttavia è meno malleabile rispetto ad altre razze.

I Norvegesi possono convivere con altri gatti, ma essendo molto territoriali deve esserci abbastanza spazio per tutti e devono essere sterilizzati. Soggetti interi, soprattutto maschi, non possono vivere insieme. Possono convivere anche con i cani.

Alimentazione, salute e malattie

Partiamo dalla salute. Oltre alle classiche malattie che tutti i gatti possono sviluppare, indipendentemente dalla razza, nel Norvegese è più facile imbattersi in:

  • cardiomiopatia ipertrofica
  • displasia dell’anca
  • malattie da accumulo lisosomiale (glicogenosi di tipo IV)
  • carenza di piruvato chinasi
  • malattia policistica (soprattutto reni e fegato)

Come alimentazione, valevole per tutti i gatti, il Norvegese è un carnivoro stretto, quindi necessita di una dieta basata su proteine di origine animale di alto valore biologico. Nella razione non bisogna dimenticare di inserire la giusta dose di grassi, carboidrati, fibre, vitamine e acidi grassi.

Il Norvegese è un gatto anallergico?

Esattamente come succede con il gatto Siberiano, non si può parlare del gatto Norvegese come di gatto anallergico, al massimo di un gatto ipoallergenico. Questo perché il Norvegese, come il Siberiano, tende a produrre meno proteina Fel D1 con la saliva, quella responsabile delle reazioni allergiche nell’uomo. Ma non è che non ne produce del tutto: semplicemente ne produce meno.

Quanto costa un cucciolo di Norvegese?

Gatti Norvegesi Foresta
Fonte: Pixabay

Il costo di un cucciolo di Norvegese va dai 700-800 euro a più di 1.000 euro. Il prezzo potrebbe poi essere più alto anche a seconda della linea di sangue, della genealogia o del colore più raro del mantello. Inoltre, esemplari da riproduzione o da esposizione, costano di più. Ovviamente in questo caso esigete sempre il Pedigree del gatto: purtroppo il mondo è pieno di gatti comuni europei che vengono millantati come Norvegesi e venduti come tali, quando invece sono dei meticci.

Il Norvegese delle Foreste non è una razza facile da trovare qui da noi in Italia: cercando in rete potrete trovare qualche allevamento o qualche privato che fa qualche cucciolata, ma non è molto diffusa come altre razze.

Curiosità sul Norvegese delle Foreste

Ecco alcune piccole curiosità sul Norvegese:

  • molto spesso viene confuso con il Maine Coon. Tuttavia ci sono delle differenze: il Maine Coon ha una testa più lunga, con muso squadrato e profilo lievemente curvo, mentre il Norvegese ha il muso più triangolare e il naso diritto. Il pelo del Norvegese è poi più spesso e ispido rispetto al Maine, oltre ad essere più impermeabile
  • durante il periodo della muta, assomiglia a un gatto comune con coda molto pelosa

Adottare un Norvegese: cosa c’è da sapere?

Prima di adottare un gatto Norvegese, assicurati sempre che sia un gatto con Pedigree che ne certifichi l’effettiva appartenenza alla razza. Dal punto di vista della toelettatura necessita di spazzolatura regolare per eliminare il pelo morto, soprattutto durante il periodo della muta. Come carattere, invece, pur affezionandosi alla famiglia, potresti imbatterti in soggetti un po’ meno docili rispetto ad altre razze a pelo lungo come il Persiano o a pelo semilungo come il Maine Coon.

Foto | Pixabay

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