Quali sono le posizioni di Yoga migliori per iniziare?
Mi sto appassionando alla pratica dello Yoga, mi sapreste dire quali sono le posizioni migliori per iniziare?
Prima di parlare della miglior posizione per iniziare è fondamentale mettere al primo posto un’altra cosa: il respiro.
Il respiro, chiamato Pranayama, è la chiave dello Yoga, prima ancora delle Asana (posizioni) e della Meditazione. È quindi importantissimo comprenderlo e apprenderlo perfettamente.
Il respiro ci porta nel momento presente, ci aiuta a connettere mente e corpo, ci rilassa e ci permette di mantenere e dominare le posizioni. Una frase che dico spesso è: “Se non respiri nel modo corretto, allora non stai facendo yoga!”. Veniamo quindi alle migliori asana per chi inizia.
Sicuramente la posizione seduti a gambe incrociate, detta anche Sukhasana.
Si può eseguire con l’aiuto di appositi supporti e ognuno secondo le proprie possibilità.
Diciamo che è la posizione di partenza, in cui si comincia appunto la respirazione yogica, e in cui si comincia ad entrare dolcemente nella pratica di yoga e meditazione.
Un’altra posizione semplice ed efficace è la sequenza: mucca e gatto. La si esegue in quadrupedia, inarcando la colonna con l’inspirazione e curvandola con l’espirazione. Mi piace chiamare questa mini sequenza “un massaggio alla colonna”, dona infatti sollievo e flessibilità alle vertebre.
La terza posizione per iniziare è anche il cane a testa in giù, Adho Muka Svanasana. Si trova praticamente in tutte le pratiche e in tutti i diversi stili di Yoga. A partire dai vari Saluti al Sole, è spesso ripetuta nelle pratiche come posizione da mantenere, così come posizione di collegamento da un’asana all’altra. Una delle cose più importanti da ricordare quando si inizia, è che siamo e rimaniamo sempre tutti principianti, anche chi pratica da anni, anche chi insegna, come me.
Nello Yoga non si smette mai d’imparare e di conoscersi. Si tratta di un viaggio interiore alla continua scoperta di sé. Come si comincia, così si continua a praticare con rispetto, quindi cercando di non forzare o andare oltre i propri limiti, per avere consapevolezza e un ascolto profondo.