Celiachia: nanoparticella con glutine blocca la malattia
Fonte immagine: Foto di Martin Ludlam da Pixabay
Da una nanoparticella biodegradabile contenente glutine una possibile cura per la celiachia.
Da una nanoparticella biodegradabile contenente glutine potrebbe arrivare una cura per la celiachia. Questo è quanto esposto durante la “European Gastroenterology Week” che si sta svolgendo a Barcellona, con l’innovativo progetto che risulta portato avanti dalla Northwestern Medicine. Si tratterebbe in sostanza di uno strumento per insegnare all’organismo a “riconoscere” il glutine, non percependolo quindi come una minaccia. Ciò eviterebbe le reazioni iperimmuni e quindi i fastidiosi e pericolosi sintomi della malattia.
Stando a quanto dichiarato dai ricercatori durante la European Gastroenterology Week la nanoparticella biodegradabile avrebbe permesso ai volontari di consumare glutine per un periodo di due settimane senza accusare fastidi o disturbi di alcun tipo. La molecola è iniettabile, e una volta all’interno dell’organismo dei celiaci ne rieduca il sistema immunitario creando una sorta di “tolleranza immunologica”.
Il meccanismo d’azione della nanoparticella sarebbe quello di entrare subito a contatto col flusso sanguigno e di conseguenza con i macrofagi, che fagocitandola apprenderebbero l’innocuità del glutine e lo “riferirebbero” agli altri agenti del sistema immunitario. Grazie a questo processo verrebbero inibite le reazioni infiammatorie a carico delle pareti intestinali.
Il buon esito dei test avrebbe indotto gli studiosi a richiedere all’FDA (Food and Drug Administation) l’autorizzazione all’utilizzo del dispositivo, che potrebbe in futuro essere testato anche per superare intolleranze o allergie relative alle arachidi.