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Alga tossica: cos’è, come si riconosce, sintomi

L'alga tossica, molto presente in Italia, potrebbe rovinare le tue vacanze al mare. Diamo un'occhiata ai sintomi e scopriamo come scongiurare il problema.

Alga tossica: cos’è, come si riconosce, sintomi

Fonte immagine: Pixabay

Anche quest’anno, sulle spiagge italiane, torna a farsi vedere e soprattutto a farsi “sentire” l’alga tossica. Questo tipo di alga è noto, in realtà, con il nome scientifico di “Ostreopsis ovata”, una microalga che fa parte della famiglia delle Ostreopsidaceae. Può comportare molti danni a livello ambientale e diversi fastidi anche nelle persone che entrano in contatto con questa specie.

Ma esattamente che cos’è l’alga tossica? Con questo termine, in modo piuttosto generico, si indica un’alga unicellulare e invasiva del gruppo delle Dinoflagellate. Questo tipo di microalga predilige aree con acque calde, motivo per cui si trova prevalentemente nei mari tropicali.

Ma allora perché la troviamo anche qui in Italia?

La risposta è molto semplice: l’aumento delle temperature che si è sperimentato nelle acque del Mediterraneo negli ultimi decenni ha reso l’ambiente marino sempre più favorevole allo sviluppo di questa alga, oltre che di altre specie animali e vegetali un tempo mai viste nelle nostre zone.

L’ostreopsis ovata si sviluppa maggiormente durante la stagione estiva e, purtroppo per i bagnanti e per la vita marina, produce tossine che possono causare diversi danni.

Alga tossica 2022: dove si trova?

Fonte: Pixabay

Sin dal lontano 1998, quando in Toscana fu rilevata la presenza di alga tossica per la prima volta, le segnalazioni si sono susseguite in maniera sempre più frequente. Negli ultimi decenni, la presenza di questa microalga è stata riportata in Toscana, in Sicilia, nel Lazio, in Liguria e in altre regioni.

Quest’anno si parla di alga tossica a Genova, a Palermo, ad esempio nelle acque dell’Isola delle Femmine, ma si segnala la presenza di alga tossica anche in Puglia, più esattamente a Monopoli, dove nel 2022 i livelli rimangono tuttavia al di sotto della soglia di allarme.

Allo stato attuale, non è stata rilevata la presenza di alga tossica a Bari. Negli ultimi anni fioriture di ostreopsis ovata si sono registrate anche sulle coste della Spagna, in Grecia e in Francia.

I fattori che favoriscono la proliferazione di questa microalga sono perlopiù:

  • Alte temperature dell’acqua (superiori ai 25 gradi)
  • Elevato irraggiamento solare
  • Un mare calmo per un periodo di almeno 2 settimane
  • Ridotto scambio idrico
  • Presenza di macro-alghe, che rappresentano essenzialmente il suo habitat ideale
  • Un’alta pressione atmosferica.

Come si riconosce l’alga tossica?

Alga tossica
Fonte: Pixabay

In realtà non è semplicissimo riuscire a individuare la presenza di questa alga. A occhio nudo, infatti, è praticamente invisibile.

Quando presente, potresti però notare una particolare patina opalescente sulla superficie dell’acqua, con la formazione di una sorta di schiuma.

Inoltre, potresti notare una sostanza gelatinosa sott’acqua, mentre sugli scogli e sul fondo vedrai una sorta di spessa pellicola marrone.

Effetti sull’ambiente

Un altro triste segnale della presenza di alga tossica è quello che riguarda gli ecosistemi marini. Stelle di mare, cozze, ricci, granchi, molluschi e altri animali possono apparire in uno stato di evidente e grave sofferenza. Questa particolare alga è infatti responsabile di lesioni e di moria di massa per molte specie acquatiche.

Gli effetti dannosi di questa alga marina sono dovuti a una tossina molto potente, l’ovatossina.

Depositandosi sul fondo della battigia, sulle altre alghe e sulle rocce, peraltro, questa microalga consuma tutto l’ossigeno a disposizione, andando a danneggiare le altre specie, sia animali che vegetali.

Effetti anche sull’uomo

Sebbene non causi danni paragonabili a quelli provocati nell’ecosistema marino, l’alga tossica può rappresentare un problema anche per l’uomo, in quanto provoca un’intossicazione transitoria piuttosto sgradevole.

La contaminazione non avviene, però, attraverso il semplice contatto con l’alga, bensì quando la microalga raggiunge la superficie dell’acqua.

È infatti l’inalazione di aerosol marino trasportato dal vento a comportare una diffusione della tossina nell’aria e a provocare i sintomi che vedremo a breve.

Insomma, anche chi non si trova in acqua, potrebbe dover fare i conti con le conseguenze dell’alga ostreopsis ovata.

Molti bagnanti negli ultimi anni hanno sperimentato disturbi e malesseri proprio in concomitanza della fioritura e della maggior proliferazione di alga tossica nelle acque.

Sono stati altresì riscontrati casi in cui l’intossicazione è avvenuta dopo aver consumato molluschi, alghe commestibili o altri animali contaminati.

Alga tossica: sintomi

Ma esattamente di quali disturbi stiamo parlando? I sintomi dell’alga tossica ostreopsis ovata possono manifestarsi anche a distanza di 6 ore dall’esposizione alla tossina. Fra quelli più comuni vi sono:

  • Febbre alta (superiore ai 38 gradi)
  • Tosse
  • Mal di gola
  • Starnuti
  • Occhi che lacrimano
  • Mal di testa
  • Prurito e formazione di muco
  • Difficoltà respiratorie
  • Asma.

Nei casi in cui la contaminazione è avvenuta per via alimentare, possono presentarsi anche sintomi come:

  • Vomito
  • Diarrea
  • Spasmi muscolari.

Alga tossica: rimedi

Cosa fare in caso di alga tossica? E quanto durano i sintomi? La buona notizia è che nella stragrande maggioranza dei casi, il corpo riesce a combattere le tossine dell’alga in breve tempo, per cui i primi sintomi dovrebbero sparire abbastanza rapidamente.

Talvolta è sufficiente allontanarsi dalla spiaggia e rimanere in un ambiente con aria condizionata per alleviare il fastidio.

Quanto dura l’effetto dell’alga tossica?

In condizioni normali, gli altri sintomi, come febbre e mal di testa, dovrebbero sparire completamente nell’arco di 24-48 ore dalla loro comparsa.

Qualora i disturbi non dovessero attenuarsi in poco tempo, o nel caso in cui dovessero peggiorare, sarà tuttavia necessario rivolgersi al Pronto Soccorso più vicino. Seppur rari, sono possibili casi in cui è richiesto il ricovero in ospedale.

In caso di esposizione ad alga tossica con conseguenti sintomi, sarà inoltre opportuno segnalare il problema alle Aziende Sanitarie della zona.

Prevenzione

Fonte: Pixabay

Per prevenire il rischio di intossicazione da alga Ostreopsis, è sufficiente evitare di sostare in spiaggia o in acqua nelle zone con accertata fioritura di questa tipologia di alga. Inoltre, sarà opportuno evitare di consumare ricci di mare o altri animali marini raccolti in maniera autonoma.

Questo perché, per loro natura, questi animali possono accumulare la tossina brucando le alghe. Meglio optare per molluschi, cozze e mitili che abbiano una provenienza certificata.

È bene ricordare che diversi tratti della costa italiana sono regolarmente monitorati, in modo da verificare l’eventuale presenza di alga tossica nelle zone di balneazione, per garantire la totale sicurezza dei bagnanti. Le persone asmatiche o che soffrono di problemi respiratori, dovrebbero evitare di sostare nelle zone a rischio.

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