Affonda la petroliera Sanchi: si teme impatto ambientale grave
Fonte immagine: Crude oil spill on the stone at the beach via Shutterstock
La petroliera Sanchi con a bordo 136 mila tonnellate di petrolio condensato è appena affondata nel mare della Cina: ecco cosa si teme per l'ambiente.
La petroliera Sanchi che si è scontrata con una nave da carico nel mar della Cina lo scorso 6 gennaio è affondata e, tra fiamme e fumo, ora si teme un grave disastro ambientale a causa delle 136 mila tonnellate di petrolio condensato presenti a bordo, la cui metà sarebbe già finita in mare.
Il 6 gennaio la petroliera Sanchi e la nave mercantile CF Crystal (che trasportava grano) si sono scontrate a 260 km da Shanghai, causando la morte di tutti e 32 i membri dell’equipaggio della petroliera, tra cui 30 iraniani e 2 bengalesi. I membri dell’equipaggio della CF Crystal sono invece stati tutti salvati. I soccorritori hanno recuperato la scatola nera della nave, ma hanno dovuto abbandonare rapidamente l’operazione a causa del fumo tossico e delle alte temperature lì presenti, dovute all’incendio che si è scatenato.
Il petrolio condensato ultraleggero oggetto del trasporto è tossico, a bassa densità e notevolmente più esplosivo rispetto al tradizionale petrolio nero. Viene usato per creare carburante per aerei, benzina, diesel e combustibile per il riscaldamento.
La stampa cinese ipotizza che circa la metà del carico sia ancora nella stiva della nave e che potrebbe alimentare l’incendio per un’altra settimana. Gli esperti sono altamente preoccupati dal fatto che il petrolio sommerso possa avere un grave impatto sulla vita marina:
È importante valutare la quantità di petrolio riversato in mare per determinare la gravità dell’impatto sull’ecologia marina.