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Viola del pensiero: significato e proprietà

La viola del pensiero è un fiore collegato ai ricordi e alla nostalgia, oltre a essere un ingrediente per un tè utile in caso di cistite e bronchiti.

Viola del pensiero: significato e proprietà

La viola del pensiero è una pianta annuale che cresce fino a 38 centimetri d’altezza. La pianta genera numerosi semi che germinano, assicurando una rinascita ricorrente dei fiori. Questi possono avere varie sfumature, che vanno dal viola al bianco al giallo.

È una pianta tipica dell’Europa, del Nord Africa e delle zone temperate dell’Asia. Tuttavia è coltivata in varie parti del mondo. Si tratta di una vegetale che cresce in diversi ambianti, dalle montagne verdeggianti alle pianure. In genere, è un fiore da giardino.

Storia

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Fonte: pansy-686486 di Hermann via Pixabaypansy-686486 di Hermann via Pixabay

La viola del pensiero era così popolare in Europa, che anche Shakespeare vi fa riferimento in “Amleto”, tra i fiori che Ofelia offre a suo fratello. Si tratta di un fiore collegato ai pensieri positivi, ai ricordi dolci, a un passato nostalgico che continua a essere a suo modo presente. Un passato bello in cui rifugiarsi quando il presente è annebbiato da angoscia e pesantezza. Forse, anche per questo motivo, il succo estratto dalla pianta della viola del pensiero, nei tempi passati, era utilizzato per le pozioni d’amore o per bevande toniche.

Un tempo si usava preparare il tè con i fiori secchi o freschi della viola del pensiero, poiché serviva per curare i più svariati disturbi: nel 1597 John Gerard, nel suo testo medico intitolato “The Herball”, affermava che il tè di viola fosse utile per curare gli spasmi e le infiammazioni a livello toracico e polmonare, oltre a sottolineare l’efficienza del ritrovato per curare croste, prurito e ulcere quando applicato esternamente. Ancora, nell’antichità il tè veniva utilizzato per ridurre la febbre.

La viola del pensiero ha proprietà diuretiche, lassative, sedative, espettorant e può essere utilizzata sia per fare i gargarismi che per purificare il corpo.

Usi terapeutici

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Fonte: Flower di Laborratte via Pixabayflower di Laborratte via Pixabay

La pianta è utilizzata principalmente per il trattamento di disturbi a livello della pelle, dei polmoni e del sistema urinario. I suoi fiori secchi o freschi, così come le sue radici, possono essere infatti utilizzati per curare gli eczemi e le dermatiti da sudore. Sotto forma di unguento può essere usata localmente, mentre ingerita disintossica il corpo.

Ha inoltre funzione espettorante e antinfiammatoria, quindi può essere raccomandata per contrastare infezioni batteriche del tratto respiratorio e bronchiti: in questi casi, il fiore apporta sollievo. In caso di disturbi urinari, la viola è vantaggiosa per curare la cistite e quei casi in cui le minzioni sono frequenti e fastidiose.

Nonostante ciò, non vi sono evidenti prove scientifiche sulle proprietà curative di questo fiore, per questo si consigli sempre di vagliare il parere di uno specialista. Tra gli altri usi medici, si annoverano il trattamento coadiuvante contro l’hantavirus, il mal di testa e la nausea con vomito.

Indicazioni e combinazioni

La viola del pensiero può essere assunta sia come infusione che come tintura.

  • Infuso: per preparare un infuso di viola del pensiero, di solito si aggiunge 1 o 2 cucchiaini di fiori disidratati a una tazza d’acqua bollente, lasciando in posa per un quarto d’ora circa. Si assume l’infuso circa 3 volte al giorno.
  • Tintura: assumete da 2 a 4 ml di tintura a base di viola del pensiero tre volte al giorno.

La viola del pensiero, unita alla farfara, ha azione lenitiva nei confronti di problemi polmonari o del tratto respiratorio. Insieme all’ortica, invece, rafforza le sue proprietà curative per la pelle. Con gramigna e buchu, infine, diventa più potente contro cistiti e infiammazioni urinarie.

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