Greenstyle Ambiente Animali La sindrome del megaesofago nei cani

La sindrome del megaesofago nei cani

La sindrome del megaesofago è una problematica serie che condiziona la vita del cane: l'esofago non lavora come al solito rendendo difficoltosa la dieta.

La sindrome del megaesofago nei cani

Il megaesofago è un problema serio che può condizionare la salute e la vita del cane, modificando negativamente le funzioni dell’esofago stesso. Questo tratto collega la laringe con lo stomaco, trasferendo il cibo tramite movimenti muscolari. Quando la sua funzione primaria viene alterata dal megaesofago, il formato si dilata in modo drastico, rendendo difficoltosa la deglutizione e l’assimilazione del cibo.

L’esofago appare quindi dilatato e rilassato, subisce una sorta di paralisi parziale o totale dei muscoli che interessano la parte lesa. Il cibo transita con difficoltà verso lo stomaco, causando problematiche significative per la salute di Fido. Se non individuata per tempo la patologia può degenerare drasticamente, ma l’esofago difficilmente riacquisterà la forma iniziale. La terapia quindi è solo di contenimento del problema, ma con una buona cura il cane potrà condurre una vita pressoché normale.

Cause del megaesofago

Cane a terra
Retriever Dog via Shutterstock

Le cause di questa patologia possono essere congenite o acquisite, nel primo caso il megaesofago è presente sin dalla nascita del cane mentre nel secondo caso si presenta in età adulta. Il megaesofago acquisito è generato da altre patologie, può avere origine ignota o essere causato dallo sviluppo anomalo dei vasi sanguigni che circondano l’esofago. Oppure derivare dall’ingestione di un corpo estraneo che ostruisce la zona, dall’avvelenamento da metalli pesanti, da infiammazioni gravi e dalla Miastenia cioè una malattia che colpisce la muscolatura dell’esofago incapace di coordinarsi con i nervi.

Il sintomo più evidente è il rigurgito parziale o totale del cibo, con relativo forte dimagrimento dell’animale e conseguente fame eccessiva. L’animale cerca di nutrirsi ma non riesce ad assimilare il pasto, questo determina una mancata crescita in particolare nei cuccioli. Fido appare debole, con problemi di alitosi, con difficoltà respiratorie e colpito da polmonite da ingestione del cibo.

Terapia e cura

La diagnosi del megaesofago avviene attraverso una radiografia con assunzione di un pasto barilato. La terapia è di tipo contenitivo, perché la malattia è degenerativa e potrebbe peggiorare con il tempo. Solo in alcuni casi si può agire chirurgicamente, altrimenti la soluzione più ovvia contempla l’assunzione del cibo in posa verticale. Il cane spesso è seduto e la ciotola è rialzata su una scaletta, in modo da favorire la discesa verso lo stomaco. I pasti sono divisi in più tempi, così da impedire che il cibo ostruisca l’esofago. Per facilitare il procedimento è possibile imboccare il cane dall’alto, in modo che mantenga la posa diritta il più possibile. Nei casi più gravi la dieta dovrà essere liquida o semiliquida, il cane dovrà mantenere la posa verticale con le zampe anteriori rialzate. A fine pasto dovrà rimanere seduto con la schiena dritta per circa 15 massimo 30 minuti, per favorire l’inizio della digestione.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare