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Sedum: le varietà di questa succulenta e come coltivarla

Quella del sedum è una famiglia di succulente molto nutrita. Ecco quali sono le varietà più comuni e come coltivarla in orto oppure in giardino.

Sedum: le varietà di questa succulenta e come coltivarla

Fonte immagine: Pixabay

Quella del sedum rappresenta una famiglia di piante succulente molto variegata, apprezzata in tutto il mondo per la sua facilità di coltivazione. Queste piante sono infatti ormai pressoché coltivate ovunque, in casa oppure in giardino, poiché richiedono cure davvero ridotte e sono anche in grado di produrre splendidi fiori. Ma quali caratteristiche rendono distintivo il sedum e, soprattutto, quali consigli seguire per una perfetta crescita sia in vaso che all’esterno?

Per quanto abbiano tutte un’origine simile, le diverse varietà di sedum possono presentare forme e colori dei fiori anche fra di loro molto differenti. Per questo motivo, prima di partire con la coltivazione, è utile chiedere un parere al proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. Questo anche per verificare la compatibilità della succulenta con il clima tipico del proprio luogo di residenza. Di seguito, qualche informazione utile.

Sedum: cosa è

Sedum

Con il termine Sedum si identifica un genere di piante succulente appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Si tratta di piante estremamente comuni, tanto che in molti luoghi del mondo crescono spontaneamente: anche in Italia, dove le varietà più rustiche spuntano dagli spazi delle rocce oppure dalle crepe dei muri.

L’origine di queste succulente non è oggi pianamente nota, poiché diffuse davvero in tutto il mondo, fatta eccezione per l’Antartide e l’Oceania. Tuttavia, si sospetta che il genere si sia sviluppato a latitudini decisamente miti, considerando come massima diffusione sia nel bacino del Mediterraneo e in Messico.

In linea generale, queste piante si caratterizzano per una crescita rapida a mazzetti di fusti, dai quali crescono delle foglie molto carnose e ricche d’acqua. Queste ultime possono assumere le più svariate conformazioni: esistono foglie ovali e allungate, altre appuntite, altre ancora lanceolate e via dicendo. Questo poiché la variabilità della famiglia è incredibile: a oggi se ne conoscono ben 600 tipologie diverse. I fiori sono spesso di piccole dimensioni, con colorazioni dal giallo al violetto, e riuniti spesso a corimbo, grappolo, ombrello, stella oppure a pannocchia.

Queste piante sono considerate rustiche e, sebbene non endemiche, possono crescere davvero ovunque. Per questa ragione, per molto tempo il sedum non venne considerato una succulenta ornamentale: la sua ampia diffusione, e la disponibilità pressoché ubiquitaria, non rendeva la pianta sufficientemente pregiata per la coltivazione. Oggi è invece fra le più amate in tutto il mondo.

Come la stapelia è infatti scelta per arredare casa e giardino.

Quando fiorisce il sedum

Ma quando fiorisce il sedum? Il periodo di maggiore attività della pianta può variare anche notevolmente da variante a variante. Ma la maggior parte delle succulente appartenenti a questa famiglia tende a presentare fiori tra la primavera e l’estate, quindi da maggio fino agli inizi di settembre.

Non mancano però esemplari con doppie fioriture – una primaverile e una autunnale – a volte anche di colore diverso a seconda della stagione.

Le varietà più famose

Come già accennato, sono moltissime le varietà di sedum a oggi disponibili per la coltivazione in vaso oppure in giardino. Ma quali sono le più conosciute, quali garantiscono i fiori più originali e belli da osservare?

Sedum acre: l’erba pignola

Sedum acre

Il Sedum acre – conosciuto anche semplicemente come erba pignola – rappresenta probabilmente la tipologia più diffusa di questa succulenta. La si nota infatti spesso ricoprire pareti rocciose, spuntare tra i mattoni in cemento sul bordo stradale o, ancora, rampicante su vecchi muretti in pietra.

Si caratterizza per un aspetto decisamente cespuglioso, composto da singolari mazzetti di foglie allungate e arrotondate all’estremità, con un portamento quasi a rosetta. I fiori sono invece gialli, con petali lunghi e molto delicati.

Sedum morganianum, la succulenta “piangente”

Sedum morganium

Elegante e raffinato, il Sedum morganianum rappresenta una delle varietà più amate e coltivate. Questo perché assume un portamento cadente, sviluppandosi verso il basso, tanto da essere definita la succulenta “piangente”. Un nome dovuto anche alle piccole foglie, che ricordano appunto delle lacrime.

La pianta si caratterizza per morbidi fusti non in grado di ergersi autonomamente, tanto da pendere ai lati dei vasi. I fiori sono invece piccoli e delicati, con tonalità dal bianco al rosa. Questa varietà è spesso coltivata appesa, per ricreare degli splendidi effetti di pioggia vegetale.

Sedum sieboldii: la “teresina”

Sedum teresina

Noto anche come erba teresina, il Sedum sieboldii viene scelto per i suoi colori. Presenta infatti delle foglie con profilo bruno e rossastro, anziché di un brillante verde, e questa peculiarità gli è valsa anche il nome di sedum giapponese.

I fiori sono di colore lilla, si sviluppano a ombrellino oppure a palla e ricordano quasi la fioritura dell’aglio. Anche in questo caso, si tratta di una pianta pendente che può essere quindi appesa per un effetto pioggia davvero originale.

Altre varietà

Sedum borrito

Fra le tante varietà di questa succulenta, vale la pena citare:

  • Sedum album Coral Carpet: chiamata anche “tappeto di coralli”, questa varietà assume tonalità rossastre durante l’inverno, mentre d’estate si ricopre di caratteristici fiori bianchi;
  • Sedum dasyphyllum Major: è una delle poche varietà con foglie bluastre, con sfumature di grigio, capace però di produrre dei bellissimi fiori bianchi a forma di stella;
  • Sedum dasyphyllum Himalayan Skies: è una delle tipologie che maggiormente resiste al freddo e, per questa ragione, fra le preferite da coltivare in giardino tutto l’anno;
  • Sedum lineare: uno dei sedum più prolifici, con foglie fitte, non a caso impiegata per effettuare coperture. D’estate si colora di un’intensa fioritura gialla;
  • Sedum borrito: originale tipologia dalle foglie globulari, disposte a cono, quasi a ricordare una pigna capovolta. È ideale per la coltivazione in piccoli vasi, tanto da essere scelto spesso come bomboniera.

Come si coltiva il sedum

Coltivare

Quasi tutte le varietà di sedum possono essere coltivate efficacemente sia in vaso che direttamente in terreno aperto. Questo poiché si tratta di specie molto rustiche, abituate anche a terreni non particolarmente ricchi di sostanze nutritive, nonché dalla moltiplicazione molto veloce. Ma quali sono le necessità della pianta?

Necessità della pianta

Per ottenere una crescita rigogliosa di quasi tutte le varietà di questa succulenta, è necessario verificare innanzitutto le sue necessità di base:

  • Clima: predilige il clima mediterraneo e mite, come Agave e Fichi d’India, non teme sbalzi di temperatura eccessivi anche se bisognerebbe evitare di raggiungere gli zero gradi. Può essere esposta direttamente al sole oppure in penombra;
  • Terriccio: il sedum si adatta facilmente alle più svariate tipologie di terreno, anche se preferisce terricci morbidi, dall’elevato deflusso e non particolarmente argillosi;
  • Annaffiature: come tutte le succulente, queste piante non richiedono grandi quantità d’acqua per sopravvivere. Se all’aperto, possono essere sufficienti le normali precipitazioni. In appartamento, invece, basta procedere quando il terriccio appare secco.

Coltivazione e cura

Sedum

La coltivazione del sedum è decisamente immediata, anche perché queste piante tendono ad attecchire facilmente. Sebbene si possa procedere anche per seme, la modalità più diffusa è quella della talea. Si taglia un rametto di circa 10 centimetri e, dopo averlo posizionato in un letto di sabbia e torba, si procede al trasferimento in dimora definitiva alla comparsa delle prime radici.

Anche le cure sono ridotte. Non è necessario procedere ad annaffiature frequenti, così come a concimazione: può bastare anche un fertilizzante organico, come il compost, un paio di volte all’anno. Più attenzione invece alla potatura, poiché la pianta cresce velocemente.

Si possono potare i rametti più esterni, oppure quelli secchi, con tagli obliqui. Infine, sul fronte dei parassiti, bisogna controllare afidi e cocciniglie.

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