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Rosmarino in vaso: come coltivarlo in casa

Il rosmarino è una pianta aromatica indispensabile nella dieta mediterranea: ecco come coltivarlo in casa, sia in balcone che in un piccolo giardino.

Rosmarino in vaso: come coltivarlo in casa

Il rosmarino è una pianta aromatica indispensabile in cucina, soprattutto per la dieta mediterranea: insaporisce i cibi, esalta carne e verdure, è l’elemento immancabile di ogni ricetta che si rispetti. Ma è possibile coltivarlo in casa, magari in balcone o su un piccolo appezzamento di terreno in giardino?

Il Rosmarinus officinalis è un arbusto appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Originario di Europa, Asia e Africa, il clima d’elezione per la sua crescita è quello mediterraneo, dove sorge spontaneamente su massi, terreni fertili dominati dal sole e spesso anche su dirupi e colline sporgenti. Proprio per la sua diffusione in cucina, è coltivato efficacemente in ogni angolo dello Stivale. La pianta, che si estende dai 50 ai 300 centimetri d’altezza, si caratterizza per radici robuste e per un fusto molto solido e legnoso, da cui si sviluppano delle foglie coriacee, sempreverdi, sottili e allungate. Produce dei fiori violacei, molto suggestivi e leggermente ricoperti di peluria. Agli scopi culinari, vengono utilizzate le foglie o addirittura rametti interi.

Rosmarino: cosa sapere prima di coltivarlo

Foglie di rosmarino
Fonte: Organic bunch of fresh rosemary on the table via Shutterstock Organic bunch of fresh rosemary on the table via Shutterstock

Il rosmarino è una pianta che richiede una costante esposizione verso il sole: necessita infatti del caldo e della luce continua per crescere forte e rigoglioso. Per questo, qualora si decidesse di coltivarlo in un vaso o in giardino, sarà utile optare per un’area esposta a sud, dove i raggi solari arrivano per gran parte della giornata.

Il terreno migliore è quello altamente drenante e vagamente secco, poiché lo sviluppo della pianta è poco compatibile con i ristagni d’acqua. Per questo motivo, è sempre consigliato optare per del terriccio poroso, magari mescolato a massi e piccoli sassolini, per garantire un buon flusso dei liquidi.

Proprio in materia d’acqua, il rosmarino richiede un processo di annaffiatura particolare: nel primo anno di vita è necessario un apporto quotidiano, seppur non esagerato, per favorire l’assorbimento delle sostanze nutritive racchiuse nel terreno e permettere all’arbusto di svilupparsi. Raggiunta una buona altezza, solitamente attorno ai 50-60 centimetri, la pianta entra nella sua fase adulta diventando resistente alla siccità. Questo significa che non richiederà più un quantitativo specifico di liquidi: basterà procedere ogni 2-3 giorni durante i mesi più caldi dell’anno, per ridurre anche a una volta sola a settimana in primavera e in autunno. Qualora si abitasse in una zona frequentemente investita da fenomeni meteorologici, sarà inoltre sufficiente l’apporto di acqua piovana. Infine, il rosmarino resiste anche ai climi invernali, tuttavia è indicato coprire il terreno con cortecce, sassolini e foglie secche affinché le radici non subiscano cali di temperatura troppo elevati.

Rosmarino: come coltivarlo in vaso

Rosmarino, cespuglio
Fonte: Fresh Rosemary Herb via Shutterstock Fresh Rosemary Herb via Shutterstock

Il metodo più facile per coltivare il rosmarino è quello di ricorrere alle piantine, largamente disponibili in tutti i negozi di botanica o specializzati in semenze per l’orto. La riproduzione può tuttavia avvenire anche per talea, come si spiegherà sempre in questo paragrafo.

In caso si fosse scelta una crescita da balcone, il primo passo fondamentale è la scelta del vaso: il contenitore dovrà garantire un’altezza di 30-50 centimetri, con una larghezza proporzionale alla crescita che si vorrà raggiungere. Da una una singola piantina nasce infatti un cespuglio dalle caratteristiche simili alla siepe: la sua estensione in altezza e in larghezza sarà determinata proprio dal quantitativo di terreno a sua disposizione. Date queste premesse, è facile capire come di norma si scelga una singola piantina per ogni vaso.

Sul fondo del contenitore andrà predisposto uno strato di ghiaia e cocci, affinché il drenaggio dell’acqua sia rapido e privo di ristagni. Non ultimo, alcuni sassolini potranno essere mescolati direttamente con il terreno, per donare una consistenza ancora più porosa e meno incline a trattenere i liquidi.

Qualora si volesse piantare il rosmarino in giardino, sia per scopi alimentari che come profumatissima siepe, è necessario mantenere circa 50-100 centimetri tra un arbusto e l’altro. Come già ricordato, la pianta può crescere fino a tre metri in altezza e superare abbondantemente il metro e mezzo d’estensione laterale, ovviamente se non opportunamente potata.

Giunto a pieno sviluppo, i rametti di rosmarino vengono raccolti con un taglio obliquo direttamente sull’arbusto, senza però avvicinarsi troppo a nodi e intersezioni. Si ricorre a un procedimento simile anche per la piantagione tramite talea, ovvero inserendo nel terreno un rametto opportunamente lavorato affinché cresca una nuova pianta con le stesse caratteristiche, sia genetiche che olfattive, di quella originaria. Per farlo, si taglia un rametto lungo dai 10 ai 15 centimetri, quindi si rimuovono tutte le foglie fatta eccezione per le più esterne e si inserisce il rametto stesso in un miscuglio di terra e sabbia. Dopo qualche mese – di solito si attende la primavera – le radici si saranno completamente sviluppate e sarà possibile effettuare il rinvaso.

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