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Stufe e camini a bioetanolo: vantaggi e svantaggi

Camini e stufe a bioetanolo: pregi e difetti del riscaldamento a bioetanolo, caratteristiche e costi tutto quello che devi sapere.

Stufe e camini a bioetanolo: vantaggi e svantaggi

Stufe, camini e riscaldamento ecologici e senza complicate installazioni. Queste sono le promesse dei sistemi di riscaldamento a bioetanolo che però, come tutti i sistemi alternativi ed ecologici devono essere conosciuti bene per essere sfruttati al meglio. Ed il primo da analizzare bene è proprio il combustibile. Il bioetanolo, si ottiene dalla fermentazione di amidi e zuccheri, ma sono allo studio, e l’Italia in questo campo è all’avanguardia, sistemi di produzione di bioetanolo da lignina che consentiranno di ottenerlo da colture no food e coltivate su terreni marginali.

Uno studio di Bloomberg, inoltre, ha evidenziato che in questo campo le potenzialità dell’Italia sono grandi. La coltivazione di varietà vegetali non alimentari e ricche di lignina su tutti i terreni marginali della penisola consentirebbe, infatti, di sostituire con il bioetanolo tutta la benzina utilizzata nel settore dei trasporti. Essendo di produzione vegetale la combustione del bioetanolo è neutra sul fronte dell’emissione di CO2 anche se bisogna considerare le emissioni climalteranti legate al ciclo di produzione e alla logistica. In linea di massima utilizzando l’etanolo si abbattono del 70% le emissioni di CO2 rispetto alla benzina o altri combustibili fossili.

Caratteristiche del Riscaldamento a Bioetanolo

Un carburante con queste caratteristiche ha attirato l’attenzione dei fabbricanti che hanno realizzato tutta una serie di sistemi di riscaldamento – e non – che lo utilizzano anche in virtù di una sua effettiva praticità sul campo. I sistemi a bioetanolo, infatti, non necessitano di canne fumarie o altra impiantistica fissa poiché la sua combustione produce una bassa percentuale di anidride carbonica e di vapore acqueo, mentre altri inquinanti sono molto al di sotto della soglia di pericolo. A patto, naturalmente d’utilizzare combustibili di qualità.

Chiariamo subito che si tratta di sistemi che con queste caratteristiche difficilmente sono in grado di soddisfare le esigenze quotidiane di riscaldamento di un intero appartamento, ma si propongono come soluzione flessibile per la climatizzazione invernale – o l’arredamento – di un singolo locale, anche di medie dimensioni. E il fatto che non ci sia canna fumaria non è da sottovalutare anche per quanto riguarda il rendimento, visto che l’assenza di questo dispositivo rende disponibile il 100% del calore prodotto dalla combustione all’ambiente da riscaldare.

Camini e Stufe a Biotenolo

Per quanto riguarda le tipologie di dispositivi si va dai piccoli camini che si appendono a parete, con funzioni per lo più decorative, alle stufe vere e proprie che possiedono spesso anche sistemi di gestione elettronici, come accensione-spegnimento programmati e termoregolazione. Esistono anche alcune stufe, di potenza e prezzi superiori che consentono l’allaccio all’impianto esistente dei radiatori e che a tutti gli effetti sostituiscono una caldaia, per il riscaldamento, a gas naturale. Le stufe che vanno al di là dei sistemi d’arredo sono dotate anche di ventilazione, per ottimizzare la diffusione del calore e di un sistema antiribaltamento, indispensabile per la sicurezza poichè si tratta di dispositivi che utilizzano carburante liquido. Spesso sono dotate, infine, di sistema di diffusione d’essenze per gli ambienti.

Consumi ed efficienza energetica dei riscaldamenti e bioetanolo

I consumi dei dispositivi per il riscaldamento a bioetanolo dipendono, ovviamente, dalla potenza stessa e dalla capacità di gestione della combustione che sempre più spesso, negli apparecchi di fascia medio-alta è gestita tramite sistemi elettronici in grado di ottimizzare la combustione. Utile anche la presenza di una pompa per il travaso del carburante.

Per quanto riguarda i costi del bioetanolo in Italia siamo a una cifra che oscilla tra i 2,4 e i 4,6 euro per litro, a seconda delle quantità ai quali in alcuni casi deve essere aggiunto il prezzo del trasporto, che è molto variabile a seconda della zona e che deve essere fatto a norma di legge e in sicurezza. La spedizione di quantità superiori ai 50 litri di bioetanolo deve essere fatta con il DAS (Documento accompagnamento semplificato) e da un vettore che abbia la licenza ADR per il trasporto di merci pericolose.

Sempre in tema di carburante bisogna tenere presente che nelle stufe a bioetanolo non deve essere utilizzato il normale alcool denaturato, quello che si acquista al supermercato che non è adatto a questo tipo di combustione, ma solo il bioetanolo denaturato, come risulta dal regolamento CEE 3199 22/11/93 a 96°. La combustione del bioetanolo è inodore, ragione per la quale nel caso si percepisca qualcosa è il caso di cambiare fornitore, in quanto il combustibile non raggiunge il grado di purezza richiesto. Le precauzioni necessarie all’acquisto, a meno che non si scelga il bioetanolo per una questione d’arredamento, sono quindi: la necessità termica specifica in relazione alle dimensioni dei locali, l’efficienza, il rendimento e la potenza della stufa e il prezzo “finito” del bioetanolo. Tutti fattori da tenere in considerazione per non vanificare l’acquisto.

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