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Okunoshima: l’isola abitata da conigli

Un'invasione di oltre 300 conigli, sempre pronti a sgranocchiare una carota oppure a carezze e coccole: è questa la normalità di Okunoshima, in Giappone.

Okunoshima: l’isola abitata da conigli

Un’invasione di conigli, tanto da rendere il passaggio dei mezzi di trasporto impossibile sulle strade. Non siamo però di fronte a un’esplosione demografica immotivata, bensì alla più perfetta normalità in quel di Okunoshima, un’isola del Giappone.

Estesa poco meno di 4 chilometri, l’isola ospita semplicemente un hotel, un’area campeggio, qualche sparuta casa e un museo della Seconda Guerra Mondiale, perché la zona è stata ai tempi prescelta per la produzione di armi chimiche. Eppure il turismo è costante e molto fiorente, non tanto per le bellezze naturali e architettoniche, quanto per l’insolita popolazione di conigli.

Un’inondazione di tenerezza, con oltre 300 esemplari che saltellano da una parte all’altra dell’isola. E si tratta di conigli particolarmente socievoli e affamati di coccole, accuditi come se fossero bambini e patrimonio protetto da tutta la comunità. Ma alla base di questo folto gruppo di animali in libera circolazione non vi è la straordinaria rapidità con cui il coniglio è solito riprodursi, bensì una storia affascinante che affonda le radici nel passato.

Si dice che i leporidi siano stati trasferiti sull’isola diversi decenni fa, per utilizzarli come cavie per i test sulle armi chimiche e sui gas neurotossici. Terminato il conflitto mondiale, gli animali sarebbero stati abbandonati al loro destino: avendo a disposizione una fitta vegetazione, non solo sono sopravvissuti senza alcun problema, ma hanno iniziato a riprodursi senza sosta. Un’altra versione, invece, vede l’esplosione dei conigli per mano di una scolaresca, che nel 1971 avrebbe liberato 8 esemplari nel bel mezzo della natura.

Quale sia la più credibile delle due versioni non è dato sapere, ma poco importa agli abitanti e ai visitatori di Okunoshima. I conigli, infatti, non sono responsabili di alcun fastidio per le attività umane, né hanno avuto effetti particolari sull’ecosistema locale. Anzi, pare che facilitino di molto, con il loro rosicchiare continuo, le operazioni di manutenzione degli spazi verdi, così come la riduzione delle erbacce. Per questo sono amati e ben voluti da tutti, tanto che una gustosa carota o un giaciglio in paglia non manca mai per rendere questi animaletti particolarmente felici e, ovviamente, super viziati.

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