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Come si coltivano le melanzane in vaso e in orto

Le melanzane rappresentano dei gustosi ortaggi, immancabili sulla tavola durante la bella stagione. Per ottenere un ricco raccolto estivo, tuttavia, la semina deve avvenire sin dal mese di marzo: servono infatti dai 40 ai 60 giorni per ottenere dei frutti di dimensioni sufficienti. Ma come coltivare la melanzana in vaso in orto, quali sono le condizioni climatiche favorevoli alla sua crescita e, soprattutto, come curarla e gestirla nel tempo?

Come si coltivano le melanzane in vaso e in orto

Fonte immagine: Pixabay

Le melanzane rappresentano uno degli ortaggi più amati della bella stagione, una vera e propria prelibatezza che non può mai mancare sulla tavola tardo primaverile ed estiva. Eppure, per ottenere un raccolto proprio in estate, la fase di coltivazione deve cominciare a inizio primavera, già nella terza settimana di marzo.

La pianta richiede infatti dai 40 ai 60 giorni per poter produrre dei frutti sufficientemente maturi e, per questa ragione, bisogna procedere con un certo anticipo. Ma come si coltivano le melanzane in vaso e in orto e, soprattutto, come massimizzare la loro resa in modo del tutto naturale?

La coltivazione delle melanzane può avvenire pressoché ovunque sullo Stivale, tuttavia le tempistiche di crescita e la ricchezza del raccolto dipendono enormemente dalle condizioni climatiche a cui sono sottoposte.

Per questa ragione, per conoscere il periodo preciso di semina e anche quello più ideale della raccolta, è utile vagliare il parere del proprio vivaio o del proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia, affinché si possa adattare la coltivazione al clima tipico del luogo in cui si risiede. Di seguito, qualche informazione utile.

Cosa sono le melanzane

Pianta di melanzana

La melanzana, conosciuta con il nome botanico di Solanum melongena, è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae. Originaria dell’Asia, in particolare dell’India, questa coltivazione ha raggiunto l’Europa già a partire dal IV secolo, grazie ai fitti commerci che le popolazioni affacciate sul Mediterraneo avevano stretto con il Medio Oriente e proprio con l’Asia.

Secondo le ricostruzioni storiche giunte fino ai giorni nostri, la melanzana attuale potrebbe essere stata derivata dalla domesticazione di alcune varietà selvatiche di Solanum incanum. Oggi è coltivata in tutto il mondo per via del suo gustoso e versatile frutto.

Esistono numerose varietà di melanzana, anche se quasi tutte conservano delle caratteristiche molto simili. La pianta si presenta con un aspetto erbaceo e un portamento rigoglioso: può raggiungere altezze molto variabili, dai 30 centimetri fino a oltre un metro d’altezza e presenta dei lunghi steli dai quali prendono vita delle grandi foglie, di colore verde scuro e spesso con sfumature tendenti al grigio.

La pianta di melanzana produce anche dei bellissimi fiori, dai colori compresi tra il bianco e il rosa, mentre nella stagione più calda sviluppa un generoso frutto. Dalla forma allungata, la polpa bianca e la buccia viola, il frutto della melanzana arriva a pesare tra i 300 e i 500 grammi. Ogni singola pianta può produrre dai 2 ai 5 chili di frutti tra la primavera inoltrata e l’inizio dell’autunno.

La melanzana è utilizzata principalmente a scopo alimentare, consumata sempre cotta. Da cruda presenta infatti un gusto molto amaro e non risulta digeribile, fattori che tendono però scomparire proprio con il sapore.

Come tutte le Solanaceae, anche questo ortaggio contiene la solanina: una sostanza che, se ingerita in alte dosi, può provocare irritazioni gastriche e nausea. Tuttavia il contenuto per singolo ortaggio è decisamente ridotto, meno di quanto si possa trovare normalmente in pomodori, peperoni e patate.

Le varietà più note di melanzana

Melanzane

Ma quali sono le varietà più note di melanzana, quelle che hanno riscosso più successo sul mercato alimentare italiano? Sono diverse le cultivar e le ibridazioni di melanzana che hanno trovato una larga diffusione sul territorio dello Stivale, tanto da diventare tipiche di alcune località:

  • Violetta lunga parlemitana: originaria della Sicilia, come facile intuire, vede un frutto molto allungato e la buccia di un intenso viola scuro;
  • Violetta lunga delle cascine: anche questa dalla forma allungata e affusolata, prevede una buccia violetta;
  • Violetta nana precoce: è una melanzana di piccole dimensioni, dalle forme più arrotondate e dalla buccia sempre violacea;
  • Melanzana di Murcia: il frutto è tondo e violetto, la particolarità è quella della pianta che prevede fusto e foglio spinose;
  • Mostruosa di New York: una delle più grandi melanzane oggi in commercio, dalla buccia fortemente viola;
  • Tonda di Firenze: è di dimensioni compatte, il frutto è tondo e abbastanza pallido, tanto da tendere spesso al rosa o addirittura al bianco;
  • Melanzana rossa DOP di Rotonda: ha una forma e un aspetto che ricorda il pomodoro, è mediamente piccante e una buccia tra il rosso e l’arancione.

Come si coltivano le melanzane

Quasi tutte le varietà di melanzane si possono coltivare senza troppo sforzo, sia in vaso che in giardino. Prima di procedere, tuttavia, è utile conoscere alcune delle necessità della pianta, affinché possa crescere rigogliosa, assicurando così un raccolto ricco.

Necessità della pianta

Melanzana, crescita

Così come già accennato, per massimizzare la produzione della pianta di melanzane è indispensabile provvedere ad alcune sue necessità:

  • Clima: le melanzane prediligono un clima mite e mediterraneo, tendente al caldo, senza grandi sbalzi di temperatura. La pianta teme infatti le gelate e, soprattutto, le variazioni eccessive di temperatura tra il giorno e la notte. Per questo, nonostante la semina avvenga già nel mese di marzo, i frutti tendono a non comparire fino a giugno inoltrato;
  • Terreno: la pianta di melanzane si adatta a diverse tipologie di suolo, tuttavia predilige un terriccio morbido oppure a medio impasto, possibilmente con sostanze nutritive azotate. Per questa ragione, è indispensabile ricorrere di frequente a concimi di origine organica, come ad esempio il compost oppure il letame;
  • Esposizione: le melanzane non disdegnano un’esposizione in pieno sole, considerato come amino i climi caldi. Nelle giornate più afose dell’estate, quando l’irrorazione solare è massima, può essere però utile predisporre dei ripari e garantire delle ore di penombra, per non danneggiare i frutti. Si possono infatti evidenziare delle macchie scure sulla buccia, segno di una vera e propria bruciatura da parte dei raggi solari;
  • Annaffiatura: la pianta di melanzana ha richieste d’acqua elevate, considerando anche la grandezza dei suoi frutti. Dalla coltivazione fino all’inizio dell’estate, saranno quindi necessarie dalle due alle quattro annaffiature settimanali. Nei mesi più caldi si dovrà procedere anche tutti i giorni, preferendo le prime ore del mattino o la tarda sera per evitare un’evaporazione eccessiva dei liquidi. Il terreno dovrà comunque sempre risultare umido, ma mai annacquato.

Coltivazione in vaso e in orto

Piccola melanzana

Le melanzane possono essere coltivate sia in vaso che in orto, senza grandi intoppi. Ma nel primo caso non ci si dovrà attendere una produzione di frutti troppo rigogliosa, anche per mere ragioni di spazio. In ogni caso, sul fondo del contenitore andrà predisposto un letto di ghiaia e di cocci, per migliorare il deflusso dell’acqua.

Poi si può ricoprire con del terriccio morbido mescolato a compost oppure ad altro concime organico. In pieno campo, invece, è necessaria una zappatura preventiva e una fertilizzazione sempre con compost e letame, affinché le sostanze nutritive si distribuiscano in modo uniforme nel suolo.

Come già accennato, la semina avviene nel mese di marzo, quando le temperature sono stabilmente attorno ai 12 gradi. Inizialmente i semi andranno inseriti in semenzaio, con sabbia e torba, conservati in un luogo sufficientemente caldo.

All’apparizione dei primi germogli, raggiunti i 10 centimetri d’altezza, le piantine possono essere trasferite in dimora definitiva. In pieno campo si procede normalmente con la disposizione in file, con i singoli esemplari distanziati fra di loro di circa 40 o 50 centimetri. Ancora, è ideale predisporre dei pali o delle aste in legno, per aiutare la pianta a rimanere in posizione eretta, dato anche il peso dei frutti.

Come curare la pianta di melanzane nel tempo

Afidi

Anche la pianta delle melanzane ha bisogno di cure costanti nel tempo, anche per evitare di perdere il raccolto. In linea generale, dopo aver visto come si coltivano le melanzane, è necessario procedere ciclicamente con:

  • Fertilizzazione del terreno: almeno una volta al mese è utile spargere sulla superficie del terriccio uno strato di compost, per aumentare le sostanze nutritive presenti nel suolo;
  • Potatura: similmente al pomodoro, anche la pianta di melanzana deve essere sottoposta a “sfemminellatura”. Si tratta della rimozione dei germogli che si vengono a sviluppare all’incrocio di due steli, rimuoverli con una cesoia permette alla pianta di produrre più frutti;
  • Protezione in inverno: la melanzana non è una pianta che resiste ai climi freddi e, di norma, in inverno viene sradicata dal terreno. Tuttavia, se il vegetale risulta ancora produttivo con l’arrivo dell’autunno, è utile stendere una pacciamatura sul terreno per mantenere le radici calde;
  • Parassiti: la melanzana può subire l’attacco di afidi, mosca bianca, tripidi e muffe. Quando si annaffia, di conseguenza, è meglio bagnare solo il terreno lasciando invece le parti aeree completamente asciutte.

 

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