Greenstyle Alimentazione I vegetariani consumano meno acqua

I vegetariani consumano meno acqua

La dieta vegetariana porta alla riduzione del consumo d'acqua rispetto alle altre abitudini alimentari diffuse in Europa: un toccasana per l'ambiente.

I vegetariani consumano meno acqua

L’acqua è l’elemento più prezioso per la vita dell’uomo e, proprio per questo motivo, deve essere usato con sapiente parsimonia anche in cucina. Ma proprio in fatto di dieta, quali sono gli stili alimentari più amici dell’acqua? A svelarlo è uno studio del Centro di Ricerca Comune (JCR) della Commissione Europea sui consumi dei cittadini dell’area EU28, ovvero degli stati membri più la Croazia. E, forse senza troppa sorpresa, a vincere su tutti è la dieta vegetariana.

Lo studio del JCR

Lo studio ha voluto proprio analizzare il “water footprint“, ovvero la quantità d’acqua utilizzata, in attività irrinunciabili per l’uomo, come appunto la cucina. Per arrivare a calcolare la quantità usufruita del prezioso liquido, sono state create quatto diete: quella media sulla base delle abitudini dei cittadini europei nel periodo 1996-2005, quest’ultima ricca di sostanze di origine animale, quella raccomandata dall’Associazione di Nutrizione Tedesca, quella vegetariana e un ultimo gruppo misto degli ultimi due stili alimentari. Senza troppi dubbi, è emerso come la dieta media europea sprechi molta più acqua rispetto alle altre tre diete, queste con un tasso di riduzione rispettivamente del 23, del 38 e del 30%.

I vegetariani consumano meno acqua

La dieta vegetariana batte tutti, con quasi 40 punti percentuali di consumo in eccesso in meno delle risorse idriche. Si tratta di una diminuzione innanzitutto evidente a tavola, perché la filosofia vegetariana non solo richiede meno acqua nella preparazione dei cibi, ma anche porta a un minor consumo – pur sempre nelle dosi raccomandate dai medici – per dissetarsi, dato che frutta e verdura contengono naturalmente acqua. Poi vi è un calo anche a livello produttivo, perché la coltivazione e l’irrigazione dei campi richiede centinaia di migliaia di litri in meno rispetto agli allevamenti, magari di natura intensiva. Insomma, se si vuole essere sempre più amici dell’ambiente, la buona cucina vegetariana non ha davvero rivali. Peccato che nello studio non sia stata introdotta anche la dieta vegana, chissà che non si attesti addirittura su tassi inferiori di spreco.

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