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I cani comprendono le parole umane

Un esperimento dimostra come i cani capiscano circa 200 parole umane, anche se il linguaggio non è svincolato da un mix tra udito, tatto e vista.

I cani comprendono le parole umane

Cani e umani: è davvero incomunicabilità linguistica fra i due? Sebbene i cani non possano parlare, dimostrano di certo i loro desideri e le loro emozioni con i fatti: abbaiando, scodinzolando, facendo le feste al proprietario. Ma quanto i nostri amici a quattro zampe recepiscono delle parole umane? E hanno memoria dei vocaboli che sentono pronunciare con più frequenza? Secondo una recente ricerca, i cani sarebbero in grado di memorizzare oltre 200 parole.

Lo studio è stato condotto dall’Università di Lincoln per mano della ricercatrice Emile van der Zee, la quale ha analizzato per anni il comportamento di un Border Collie di nome Rico. A quanto pare, il cane è in grado di riconoscere 200 semplici parole, a cui si può collegare un comando o un’emozione. Tuttavia, il livello di comprensione dei cani non è logico come quello umano, bensì più una forma di associazione automatica tra suono, colore e dimensione di un oggetto.

Per arrivare a questo risultato, la ricercatrice ha sottoposto all’attenzione del cane diversi oggetti, scegliendone un nome arbitrario che non fosse comune. Ad esempio, una pallina è stata ribattezzata “dax” e consegnata al Border Collie per prenderne familiarità. Durante la fase di gioco, al cane è stato ripetutamente proposto il nome “dax”, dopodiché la pallina è stata nascosta in un gruppo di oggetti casuali. All’ordine “Rico, portami il dax”, il cane ha correttamente cercato la pallina nella mischia e l’ha riconsegnata al suo istruttore.

Un secondo esperimento, invece, ha riguardato la forma degli oggetti. Prendendo come riferimento un giocattolo triangolare, si è nuovamente inventato un nome di fantasia per l’interazione con il cane. Quindi si è deciso di sottoporre al cane diversi giocattoli triangolari, ma di dimensioni diverse. Richiesta la consegna dello specifico oggetto, il cane si è gettato su quello disponibile che avesse la stessa identica dimensione di quello con cui aveva ha familiarizzato. Un umano, invece, avrebbe scelto il più simile nonostante la grandezza.

In definitiva, i ricercatori sono giunti alla conclusione che il cane sia in grado di memorizzare qualche centinaio di parola, purché la definizione sia collegata a un oggetto specifico e dal colore immediatamente riconoscibile. Più che un linguaggio a tutti gli effetti, un mix tra vista, udito e tatto.

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