Greenstyle Sostenibilità Energia Fotovoltaico: il rilancio avverrà con incentivi per revamping e repowering

Fotovoltaico: il rilancio avverrà con incentivi per revamping e repowering

Strumenti e linee guida utili per rilanciare il fotovoltaico in Italia, aziende e associazioni insieme per sostenere il settore.

Fotovoltaico: il rilancio avverrà con incentivi per revamping e repowering

È stato siglato oggi a Roma il nuovo patto per il fotovoltaico dalle maggiori aziende e assiciazioni impegnate sul territorio italiano. Un fronte comune che si è riunito per sottoscrivere una dichiarazione volontaria intitolata “Carta del rilancio sostenibile del fotovoltaico”, il cui obiettivo finale è quello di “facilitare gli investimenti nel rinnovamento e potenziamento delle centrali solari”.

A far parte dell’alleanza per il fotovoltaico diverse aziende e associazioni: ANIE Rinnovabili, ASI Azienda Solare Italiana, Eco-PV, EF Solare Italia, Elettricità Futura, Enel Green Power, Enerray, Esapro, Falck Renewables, Green Arrow, GSF Global Solar Fund, RTR, Tages, Terna. Come ha sottolineato Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e coordinatore della ricerca:

Il fotovoltaico italiano è un perno degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, e dovrà quindi essere sviluppato sia sui grandi impianti che sulla generazione distribuita. È necessario mettere mano al parco fotovoltaico italiano, recuperando la produzione persa a causa del decadimento tecnologico e investendo in nuove installazioni.

La Carta sottoscritta dai principali operatori, che punta a svilupparli nel modo più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, è un passo importante. Significa non solo garantire il rispetto degli obiettivi europei e nazionali su energia e clima, ma anche creare valore per le imprese e per l’intero sistema Paese.

Nello specifico la Carta a cui hanno aderito aziende e associazione prende spunto dallo studio Althesys, realizzato in collaborazione con Enel Foundation, GSE e i maggiori player attivi nel settore in Italia, che traccia le linee guida per il rilancio del fotovoltaico e più in generale dell’energia solare (e i relativi vantaggi) nel territorio italiano. Un potenziale di 20 mila nuovi addetti (diretti e indiretti) e una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 12,8 milioni di tonnellate equivalenti.

Secondo quanto riportato il decadimento dell’efficienza del parco fotovoltaico italiano risulterebbe, seppure molto giovane (in media tra li 8 e i 10 anni, 6 per gli utility scale), intorno al 2,2% annuo (dato 2016). Forte inoltre il calo delle installazioni dopo il termine dei Conti Energia, inferiori ai 400 MW medi nel periodo 2014-2017, mentre la nuova potenza si limiterebbe alla sostituzione di quella “perduta” (al 2030 perdita totale 5.000 MW, pari al 25% della potenza esistente al 2017).

Guardando nel dettaglio agli impianti utility scale tali strutture risultano affette da problematiche per il 40% del totale (2,5-3,3 GW), mentre il costo complessivo stimato per l’ammodernamento che si aggirerebbe intorno ai 220-270 milioni di euro. Saranno circa 19 MW quelli che usciranno dall’incentivazione durante il periodo 2029-2035, seppure potranno continuare a produrre purché mantenuti efficienti (vita utile stimabile in 25-30 anni).

Necessario quindi che l’Italia avvii, spiegano aziende e associazioni, un processo di ammodernamento del parco fotovoltaico utility scale (equivalente allo 0,8% degli impianti totali, ma a ben il 43,7% della potenza) attraverso interventi di revamping (recuperabili fino a 4.000 MW di potenza al 2030) e repowering(1.550-1.700 MW al 2030). Come hanno concluso le aziende e associazioni per il fotovoltaico:

Serve però una policy specifica, che preveda un quadro regolatorio chiaro e stabile che dia certezze sulla possibilità di intervenire sugli impianti, una semplificazione dei processi autorizzativi per gli ampliamenti e un coordinamento per lo sviluppo della rete.

Parallelamente, è necessario creare le condizioni per sviluppare nuovi impianti: la definizione di strumenti di classificazione del territorio, l’individuazione di “aree preferenziali”, un contesto normativo e di mercato adatto ai PPA, strumenti di sostegno indiretto come super ammortamenti e tax credit. Nell’immediato, è infine necessario che partano le aste previste dalla bozza di Decreto 2018-20, non ancora emanato e ormai urgente.

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