Greenstyle Casa & Giardino Orto & giardino Piante Come si coltiva l’elleboro: cura della rosa di Natale

Come si coltiva l’elleboro: cura della rosa di Natale

Tutto sulla coltivazione dell'elleboro, da come si pianta la rosa di Natale, ai consigli su irrigazione ed esposizione. Come anche le cure giornaliere.

Come si coltiva l’elleboro: cura della rosa di Natale

Fonte immagine: Pixabay

Coltivare l’elleboro: esiste un periodo migliore per farlo che quello delle festività di dicembre? Queste sono l’occasione per decorare casa con i suoi fiori, formati da 5 tepali colorati in diversi modi, in particolare dalle colorazioni rosse e bianche per richiamare le tinte tipiche natalizie.

Oltre alla classica Stella di Natale vi è, appunto, la cosiddetta Rosa di Natale. Si tratta di un fiore molto elegante e ottimale per le composizioni di un centrotavola. Ma come si coltiva l’elleboro? Dove posizionarlo e come e quando innaffiarlo?

Come si coltiva l'elleboro cura della rosa di Natale
Fonte: Pexels

Elleboro, caratteristiche

L’Helleborus niger, detto anche Rosa di Natale, è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae. Il nome, elleboro nero, non deriva dalla colorazione dei fiori, bensì da quella della radice: mentre i petali sono bianchi e candidi, a volte con lievi sfumature sul rosa, la radice è di colore molto scuro.

Lungo lo Stivale la pianta è anche spontanea, così come le altre varietà della stessa famiglia, soprattutto al Centro-Nord. Amando i climi freschi, l’elleboro selvatico trova in queste zone una collocazione ideale.

La pianta può raggiungere altezze tra i 15 e i 30 centimetri, con foglie allungate e di un verde intenso, nonché un profumo lievemente acre e facilmente riconoscibile. L’associazione con il Natale deriva, come è facile intuire, dai periodi in cui la pianta è solita fiorire.

È velenoso?

È importante chiarire come l’elleboro sia velenoso. Tutte le parti della pianta sono nocive sia per l’uomo che per gli animali domestici. Non a caso alcune specie di elleboro venivano anticamente utilizzate in medicina.

I rischi nei quali un soggetto può incorrere a seguito di ingestione della pianta sono avvelenamento e perfino difetti alla nascita. Per questo motivo si consiglia di maneggiarla con dei guanti, anche per evitare eruzioni cutanee o irritazioni.

A cosa serve l’elleboro?

Sul fatto che sia una pianta ornamentale capace di riscaldare l’atmosfera in casa, specie durante il periodo natalizio, non ci sono dubbi.

Così come sono anche l’agrifoglio e le diverse piante natalizie. Ma nasconde un altro possibile utilizzo. Forse non tutti lo sanno, ma fin dai tempi antichi è stato considerato uno straordinario rimedio nella cura delle malattie mentali.

Contenendo l’elleborina, sostanza con proprietà narcotiche, veniva infatti usato per calmare le crisi nei soggetti considerati folli.

Come si coltiva l'elleboro cura della rosa di Natale
Fonte: Pexels

Elleboro, significato

Si ritiene che il nome della pianta derivi dall’antica parola greca helléboros. Questa deriva dall’unione delle parole, derivanti dal greco antico, heleîn, ferire e borá, che significa cibo. Questo potrebbe essere un riferimento alla natura velenosa di questa specie.

Ai fiori di Elleboro sono legati alcuni significati. Se in via generale simboleggia serenità, pericolo e tenacia, è legato al concetto di cambiamento o di liberazione da uno stato d’animo negativo. Detto anche Erba Rocca o fiore di Sant’Agnese, ha anche un significato esoterico.

Significato esoterico

Secondo quanto riportato nel libro “The Language of Flowers” del 1834, i fiori di elleboro simboleggiavano il delirio durante l’era Vittoriana. Nonostante oggi, come abbiamo detto, il suo significato sia molto più positivo, rimane intorno a questa specie una sorta di aura sinistra che lo riconduce allo scandalo, all’ansia ed allo stress.

Come si coltiva l’elleboro

Bene, ma quando fiorisce l’elleboro? E come prendersene cura? Prima di procedere con la trattazione, va ricordato come la Rosa di Natale ami i climi freddi, da cui deriva anche il nome: la fioritura avviene dalla fine di dicembre fino all’inizio della primavera. Di conseguenza, è utile chiedere consiglio al proprio vivaio di fiducia prima della coltivazione, per vagliare se esistano le condizioni climatiche adatte alla crescita.

Esposizione

Il clima preferito è quello temperato ma fresco, tipico dell’autunno e dell’inverno: non a caso, visto che la pianta fiorisce, come abbiamo detto, dalla fine di dicembre fino alla primavera inoltrata. Dove posizionare l’elleboro?

Non ama l’esposizione a pieno sole, pur gradendo qualche ora quotidiana di luce, e questa caratteristica ne permette di spiegare una frequente crescita nei sottoboschi o alla base dei grandi alberi.

Terreno

Il terreno preferito è morbido e ben drenato, anche se l’elleboro presenta una buona capacità di adattarsi ai più svariati terricci. È utile una blanda opera di concimazione, da eseguirsi soprattutto con fertilizzanti di origine organica, quali il compost.

Quando si piantano gli ellebori? In qualsiasi momento dell’anno, purché il terreno non risulti ghiacciato. In questo caso meglio attendere.

Irrigazione

Come innaffiare l’elleboro è presto detto. Le necessità d’acqua, così come facile intuire, variano a seconda del periodo dell’anno, nonché dall’esposizione al sole. Maggiore è la luce assorbita dalla pianta, più alte saranno le ripetizioni dell’annaffiatura.

Non bisogna mai esagerare, tuttavia, poiché l’eccessiva umidità può danneggiare sia le radici che le parti aeree della pianta: il riferimento è sempre quello dell’aridità del terreno.

Come si coltiva l'elleboro: cura della rosa di Natale
Fonte: Pixabay

Helleborus Niger: coltivazione in vaso o in giardino

La Rosa di Natale può essere efficacemente coltivata sia in giardino che in vaso, anche se la coltivazione esterna richiede qualche impegno in più. La predisposizione del vaso è molto importante: sul fondo andrà adagiato un letto di ghiaia e cocci, per favorire il deflusso dell’acqua.

Il contenitore dovrà quindi essere riempito con un terriccio morbido, drenante e arricchito con compost. In giardino, soprattutto se si progetta di riempire grandi aiuole, una blanda azione di vangatura permetterà di distribuire uniformemente le sostanze nutritive nel terreno.

La coltivazione della pianta può avvenire per semina o per moltiplicazione del cespo. Questa seconda possibilità è decisamente più frequente: la pianta presenta una radice rizomatosa di facile divisione e radicamento, per ottenere molte piantine dalle caratteristiche genetiche identiche a quella di origine.

Come già sottolineato, il ricorso al seme è molto raro: servono moltissimi mesi, dopo l’inserimento in un semenzaio di sabbia e ghiaia, affinché vengano prodotti dei germogli sufficientemente resistenti per la messa in dimora definitiva.

La modalità probabilmente più diffusa è quella dell’acquisto di piantine da trapiantare direttamente nel terreno desiderato. Questa ultima possibilità permette di gestire al meglio le tempistiche di fioritura: il trapianto può avvenire a fine autunno, per una fioritura a dicembre, o per tutto il corso dell’inverno fino a primavera inoltrata.

L’unica raccomandazione è quella di mantenere 30-40 centimetri tra un esemplare e l’altro, per garantire spazi esterni sufficienti alla crescita, nonché uno sviluppo corretto delle radici sotterranee.

Malattie e parassiti

Tra le necessità di manutenzione cicliche, l’eliminazione di erbacce e altre piante infestanti, a cui si aggiunge il controllo di parassiti e altri insetti. Le malattie causate dai funghi sono fastidiose perché non solo danneggiano l’aspetto della pianta, ma possono anche provocarne la morte.

Molto diffusa in questa specie è la malattia dei punti neri, il cosiddetto Coniothyrium hellebori, di natura fungina. In questo caso è indispensabile rimuovere le parti interessate in modo che non vadano a contatto con le parti sane della stessa o di altre piante.

In via generale, per evitare che la pianta venga colpita da parassiti è bene controllare che il terreno sia ben drenato, in quanto l’umidità stagnante può favorirne la comparsa. Alla luce di quanto detto, l’elleboro dimostra tuttavia una buona resistenza alle malattie.

Rosa di Natale, vendita e prezzi

Passiamo ai prezzi dell’elleboro, la cui vendita online è piuttosto diffusa, nonché comoda, così come quella presso i vivai ed i fiorai che esercitano presso negozi fisici. Il prezzo di un elleboro in vaso si aggira tra i 17 ed i 35 euro, naturalmente a seconda della grandezza.

Un elleboro gigante, che può avere steli fiorali lunghi anche 30 cm e fiori di colore rosa ha più o meno lo stesso costo.

 

Fonti

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Pungitopo: la coltivazione della pianta invernale
Giardinaggio

Il pungitopo è una delle piante ornamentali e invernali più diffuse, poiché viene scelto per creare splendide decorazioni natalizie. Tuttavia spesso viene confuso con l’agrifoglio e, fatto non meno importante, non sempre è possibile raccoglierlo in natura: in diverse Regioni questa pratica è infatti vietata. Tuttavia, il pungitopo può essere anche facilmente coltivato: si tratta infatti di una pianta adattabile e resistente al freddo.