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Dentifricio sui brufoli: perché evitarlo

L'uso del dentifricio sui brufoli, un metodo molto diffuso a livello popolare, potrebbe avere effetti peggiorativi sull'inestetismo: ecco le alternative.

Dentifricio sui brufoli: perché evitarlo

Fonte immagine: Pixabay

È da sempre uno dei trattamenti più gettonati per tentare di risolvere i piccoli problemi estetici dovuti ai brufoli, tanto da essere entrato di diritto nell’universo dei cosiddetti rimedi popolari. Eppure, per quanto sia diffuso, il ricorso al dentifricio per i piccoli inestetismi della pelle del viso potrebbe essere tutto fuorché indicato. Non solo poiché si tratta di un prodotto non specificatamente pensato per la pelle, ma anche e soprattutto poiché potrebbe determinare irritazioni e fastidi. Perché evitare questo ritrovato, di conseguenza, e quali alternative naturali preferire?

Naturalmente, tutti i problemi relativi alla pelle devono essere vagliati dal medico curante che, se necessario, potrebbe suggerire il parere di un dermatologo oppure di altri esperti. L’apparizione dei brufoli, infatti, potrebbe essere segnale di alcune alterazioni a livello ormonale, come nel caso dell’adolescenza, ma anche di squilibri alimentari, infezioni a livello cutaneo e altre patologie. Per questo, il parere dell’esperto è sempre indicato, mentre le informazioni di seguito riportate hanno un carattere unicamente illustrativo.

Dentifricio sui brufoli: effetti non voluti

Pulizia del viso
Fonte: CandyBox via ShutterstockCandyBox Images via Shutterstock

Non è facile stabile quando sia nata l’abitudine di applicare dentifricio per trattare i brufoli, eppure si tratta di un metodo popolare davvero diffuso, comune non solo in età adolescenziale, ma anche fra alcuni adulti. Con molta probabilità, la scelta deriva dalla composizione del prodotto che, se lasciato asciugare sulla pelle, tende a seccare il poro rendendolo visivamente meno evidente.

Nella maggior parte dei casi, il brufolo non è altro che l’accumulo di sebo e altre sostanze, spesso derivate dall’azione batterica, all’interno di un poro occluso. Il sebo, naturalmente prodotto dall’epidermide per garantire la giusta idratazione e la protezione della pelle, non può quindi fluire all’esterno, determinando una formazione ricolma di una sostanza giallognola, spesso dolente al tatto, arrossata e irritata. Il dentifricio, una pasta di per sé decisamente densa, causa asciugandosi la disidratazione dell’area trattata, appianando quindi il brufolo stesso e riducendo il rossore.

Per quanto visivamente possa sembrare una soluzione comoda, efficace ed economica, in realtà si tratta unicamente di un effetto momentaneo, capace addirittura di peggiorare la condizione esistente. Rimosso il dentifricio, infatti, la pelle e il poro produrranno ancora più sebo, nel tentativo di ripristinare la corretta idratazione e il microfilm oleoso tipico dell’epidermide, rendendo quindi ancora più probabile l’accumulo. Di conseguenza, se dopo l’applicazione il viso in alcuni casi risulti più levigato, nel lungo periodo si potrà verificare la formazione di maggiori inestetismi.

Non è però tutto poiché, come facile intuire, il dentifricio contiene dei composti chimici pensati per la pulizia dello smalto dentale, una sostanza solitamente molto resistente, nonché per aggredire batteri, placca e tartaro. Questa composizione può quindi determinare irritazione, prurito e bruciore sulla pelle, con effetti forse non desiderati.

Le alternative

Camomilla
Fonte: Pixabay

Esistono numerosi rimedi naturali, anche molto economici, che permettono di gestire in modo semplice ed efficace i piccoli problemi dovuti ai brufoli, ma anche ad altri inestetismi tipici del volto come i punti neri. In caso la manifestazione fosse molto prolifica, tuttavia, è indispensabile affidarsi al parere del dermatologo: l’acne, soprattutto quando non limitato alla fase adolescenziale, può rappresentare il sintomo di alcune problematiche dell’organismo da vagliare e curare.

Innanzitutto, è utile provvedere a un’adeguata pulizia quotidiana del viso, scegliendo prodotti e saponi compatibili con la propria tipologia di pelle, ad esempio se grassa, mista, normale oppure secca. Ancora, molto indicate risultano le comuni maschere all’argilla, quindi l’applicazione di creme lenitive a base di calendula, quest’ultima utile anche per arrossamenti e irritazioni dato il suo potere lenitivo e antistaminico. Spazio anche agli impacchi di camomilla e aloe vera, quindi anche a trattamenti ciclici con scrub ed esfolianti non aggressivi, ad esempio quelli a base di zucchero. Per regolare la proliferazione batterica, e ritrovare il naturale equilibrio della pelle, è poi consigliato aumentare nella dieta il consumo di verdure e ortaggi ricchi di vitamina A ed E, nonché l’applicazione di oli già abbondanti di questi micronutrienti, quali l’olio di jojoba. Ovviamente, prima di scegliere qualsiasi rimedio naturale, è bene vagliarne la compatibilità ed eventuali ipersensibilità personali, informandosi su controindicazioni ed effetti avversi.

Le informazioni riportate su GreenStyle sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

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