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Come si coltiva il coriandolo e le 5 proprietà curative da conoscere

Il coriandolo è una pianta apprezzata sin dai tempi più antichi: scopri quali sono i benefici, le proprietà e come usarla in cucina.

Come si coltiva il coriandolo e le 5 proprietà curative da conoscere

Fonte immagine: Foto di Kai Reschke da Pixabay

Il coriandolo (Coriandrum Sativum) è una pianta aromatica conosciuta anche con il nome di prezzemolo cinese o con il suo nome spagnolo cilantro e appartiene alla famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae). A questa appartengono anche altre specie che ben conosciamo, come finocchio, cumino, aneto e il già citato prezzemolo, di cui è parente stretto. Ha un aroma deciso e vanta delle notevoli proprietà benefiche.

Il profumo di questa pianta, una spezia molto apprezzata in cucina e anche nell’ambito delle cure naturali, è deciso e intenso. Di essa se ne utilizzano sia i semi (più propriamente detti “frutti del coriandolo”) che le foglie, da consumare sia essiccate che fresche.

In questo articolo vedremo come utilizzare il coriandolo nelle ricette, in che modo questa pianta migliora la nostra salute e quali sono i benefici e le controindicazioni da conoscere. Prima di tutto però diamo un’occhiata da vicino alle sue caratteristiche e scopriamo come coltivarla in casa o in giardino.

Aspetto e caratteristiche

La pianta del coriandolo è caratterizzata da un fusto dritto e solido. Da questo si diramano le foglie e i rametti, che ricordano un po’ l’aspetto della pianta del prezzemolo. Il coriandolo può raggiungere un’altezza di circa 60 cm, presenta delle foglie leggere e dei fiori bianco-rosati, i frutti sono dei piccoli grani di colore bruno-giallognolo. Le radici del coriandolo sono molto sottili.

Cosa sapere prima di coltivare il coriandolo

Probabilmente starai valutando l’idea di piantare e coltivare il coriandolo. Prima di metterti all’opera, è però importante conoscere i passaggi più adatti per la semina, saper riconoscere il terreno più idoneo e sapere ogni quanto tempo bisogna annaffiare la pianta. Innanzitutto, devi però sapere che il coriandolo non è un grande amante del freddo, come il rosmarino, né del caldo intenso. L’ideale sarebbe un ambiente mite e tendente al freddo per le piante “da seme”, mentre per quelle da foglia andrà bene una temperatura leggermente più alta.

La scelta del terriccio

Questa pianta non è particolarmente difficile da coltivare. In generale dovrai però preferire un terreno morbido. Per ottenere risultati più soddisfacenti sarà meglio scegliere terricci con un pH tra il 6.2 e il 6.8.

Quanta acqua dare?

E parliamo adesso dell’innaffiatura. In realtà il coriandolo non richiede molta acqua. In estate ti basterà idratare la pianta una volta a settimana, mentre durante l’inverno, come per il timo, le normali piogge di stagione saranno più che sufficienti per una corretta irrigazione.

Coriandolo coltivazione: dalla semina al raccolto

A questo punto sappiamo già quali sono le necessità di questa pianta. Siamo quindi pronti per la semina. Prima di tutto, bisognerà decidere se coltivare il coriandolo in vaso o in giardino. Nel primo caso, scegli un vaso con una profondità di almeno 20 centimetri. Sul fondo del contenitore versa uno strato di ghiaia (per favorire il drenaggio), quindi riempi con del terriccio morbido. Per quanto riguarda la coltivazione in giardino, prima di procedere zappa la terra in modo da renderla più morbida.

A questo punto potremo procedere con la semina.

Poni i semini a circa 2 cm di profondità e ricoprili con un sottile strato di terriccio. Se intendi piantare più di un seme, fai in modo che fra una pianta e l’altra vi siano almeno 30 cm di distanza.

Il raccolto

La pianta inizierà a germogliare dopo circa 2 settimane. Quando raggiungerà circa i 10 cm di altezza potrai sfoltirla e utilizzare le prime foglioline in cucina. Il raccolto vero e proprio avrà luogo quando la pianta raggiungerà i 20 centimetri. Per le tue ricette o per i tuoi rimedi fai da te scegli le foglie più fresche, dal sapore meno amarognolo.

A cosa serve il coriandolo in cucina?

coriandolo
Fonte: Foto di Sharon Ang da Pixabay

Ma come viene usata questa pianta in cucina? E che gusto ha il coriandolo? Come per la borragine, della pianta del coriandolo se ne usano sia le foglie che i semi (o frutti). Questi ultimi hanno un aroma caldo e delicato, che ricorda per certi versi l’odore delle nocciole. Le foglie hanno invece un sapore leggermente piccante e speziato.

Sia foglie che semi trovano largo impiego nella cucina orientale, come il rafano e – da qualche anno – anche nella cucina nostrana. In particolar modo, in Italia il coriandolo viene impiegato per la preparazione di insaccati e per insaporire i piatti. In Inghilterra viene aggiunto ai dolci, e si rivela un ingrediente ottimo anche per dare un tocco di sapore in più a un buon purè di patate. Sarà ottimo anche per rendere più gustoso un buon avocado toast o del pollo al forno.

Che differenza c’è tra il prezzemolo e il coriandolo?

Ma qual è la differenza tra il coriandolo e il prezzemolo? Le due piante, tanto simili per via del loro aspetto, in realtà hanno un gusto molto differente. Mentre il prezzemolo ha un sapore fresco e leggero, il coriandolo ha invece un aroma più intenso. I semi hanno un sapore più agrumato, mentre le foglie hanno una nota più piccante.

Quali sono i benefici del coriandolo?

E scopriamo a questo punto quali sono i benefici del coriandolo. Questa spezia è considerata un rimedio naturale per il trattamento di numerose condizioni sin dalla più remota antichità. La droga del coriandolo viene ricavata dai frutti maturi (ovvero i semi), e contiene olio essenziale, flavonoidi e steroli.

Proprio l’olio essenziale di coriandolo vanta ottime proprietà antibatteriche, come l’aglio, mentre l’infuso di coriandolo può essere usato per attenuare il senso di fatica, in aggiunta a un rilassante bagno caldo. Questa pianta è inoltre nota per le sue proprietà benefiche per la salute dell’intestino. Infine, per via del suo aroma delicato, il coriandolo vanta numerosi utilizzi anche nel campo della cosmesi.

Fonte: Foto di Mareefe da Pixabay

Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i benefici del coriandolo per la salute.

  1. Migliora la digestione: il coriandolo è in grado di ridurre gli spasmi intestinali e di migliorare la digestione, proprietà che condivide con il bergamotto ed il luppolo. Rappresenta un ottimo alleato contro gonfiore e altre affezioni che interessano stomaco e intestino.
  2. Combatte gonfiore e meteorismo, come la liquirizia, grazie alle sue proprietà carminative.
  3. Allevia diarrea e sintomi del colon irritabile: grazie alle ben note proprietà benefiche per la salute dello stomaco, il coriandolo è anche in grado di alleviare disturbi come la diarrea legata a stati emotivi e sintomi del Colon irritabile.
  4. Utile rimedio contro funghi e batteri: una tisana di coriandolo può rappresentare un ottimo rimedio per combattere le micosi e le infezioni che colpiscono l’apparato urinario.
  5. Combatte stanchezza e depressione: il coriandolo possiede notoriamente delle proprietà energizzanti ed eccitanti, grazie alle quali aiuta a ridurre disturbi psicologici o collegati al sistema nervoso.

Va detto che l’efficacia degli effetti benefici elencati variano da paziente a paziente. Prima di assumere il coriandolo per uno di questi o per altri scopi, parlane quindi con il tuo medico. Sebbene sia generalmente ben tollerata, questa pianta può infatti avere dei potenziali effetti collaterali da non sottovalutare. Vediamo di quali si tratta.

Coriandolo: effetti collaterali e controindicazioni

Come spesso accade quando si parla di rimedi naturali, anche il coriandolo può causare delle reazioni allergiche o intolleranze nei soggetti sensibili ai componenti di questa pianta. Inoltre, questo rimedio naturale non dovrebbe essere assunto da chi sta già seguendo una terapia a base di farmaci che regolano le funzionalità dello stomaco e dell’intestino, farmaci neurostimolanti, ansiolitici e in generale da chi assume degli psicofarmaci.

Coriandolo: le curiosità che ti stupiranno

coriandolo
Fonte: Foto di David Schwarzenberg da Pixabay

Infine, vediamo insieme qualche simpatica curiosità in merito al coriandolo. Abbiamo accennato che questa spezia è nota sin dai tempi antichissimi. Pensa che già nelle tombe egizie veniva raffigurato come simbolo di offerta rituale. Ma da dove deriva il nome di questa pianta? E cosa c’entra il coriandolo con il carnevale e con le cimici? Scopriamolo insieme.

L’origine del nome

Il nome “coriandolo” deriva dal greco “corys” (cimice) e “ander” (somigliante). Il nome fu coniato da Plinio il Vecchio, a indicare l’odore tipico del coriandolo, che a detta del filosofo ricorderebbe quello delle cimici.

Coriandolo e carnevale, un legame insospettabile

Un’altra curiosità sul coriandolo riguarda proprio la festa tanto amata dai bambini, il Carnevale. Durante il Rinascimento i semi di coriandolo ricoperti di zucchero venivano infatti lanciati per celebrare feste in maschera e matrimoni. In seguito, si passò al lancio delle palline di gesso o di carta, fino ad arrivare ai giorni nostri, quando i coriandoli hanno assunto il caratteristico aspetto multicolor che ben conosciamo.

Lo usavano già gli antichi romani

Questa spezia era particolarmente apprezzata durante l’epoca romana, quando veniva impiegata nella conservazione dei cibi o – come facciamo al giorno d’oggi – per insaporire svariate ricette.

Ora che sai proprio tutto su questa pianta, non ti rimane che sperimentarla in cucina per le tue ricette più sfiziose!

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