Greenstyle Sostenibilità Consumi Carne: alternative vegane 10 volte meno inquinanti

Carne: alternative vegane 10 volte meno inquinanti

Le salsicce e gli hamburger vegani producono una quantità di emissioni di CO2 fino a 10 volte inferiore rispetto alla carne.

Carne: alternative vegane 10 volte meno inquinanti

Fonte immagine: Panu Horsmalahti

Le scelte nutrizionali hanno una grande influenza sull’inquinamento generato dall’industria agroalimentare. La richiesta crescente di cibi con un’impronta ecologica alta come la carne bovina aumenta le emissioni di gas serra. Al contrario la domanda di alternative vegane alle carne riduce l’inquinamento. A sostenerlo è una recente analisi presentata nel corso del meeting annuale dell’American Society for Nutrition in corso a San Diego, in California.

Lo studio è stato coordinato da Alfredo Mejia, docente di nutrizionistica presso la Andrews University. I ricercatori hanno analizzato l’impronta ecologica di 39 sostituti della carne: dalle salsicce vegane a base di soia agli hamburger di legumi. L’analisi ha tenuto conto dell’intero ciclo produttivo di ciascun alimento: dalla coltivazione delle materie prime agroalimentari al processo di raccolta e trasporto. Il confronto con la carne rossa e il pollame ha rivelato che le emissioni di gas serra delle alternative vegane sono fino a 10 volte inferiori.

Le emissioni legate al consumo di una bistecca di 220 grammi equivalgono a quelle prodotte da un’auto su una distanza di 47 chilometri. L’inquinamento attribuibile alle bistecche vegetali è invece equivalente a quello prodotto da un’auto su una distanza di 5 km. Le emissioni prodotte dai sostituti della carne si attestano su una media di 2,4 chili di CO2 per chilogrammo. La carne di manzo può generare dai 9 ai 129 kg di CO2; la carne di maiale dai 4 agli 11 chili; le emissioni di CO2 del pollo oscillano tra i 2 e i 6 chili.

La carne macinata veg è uno dei prodotti vegani con le emissioni più basse, mentre gli hamburger vegetali hanno l’impronta di carbonio più alta pari a 4,1 kg di CO2 equivalente per chilogrammo di prodotto.

Mejia spiega che la crescita della popolazione mondiale sta aumentando la domanda di cibi ricchi di proteine, rendendo urgente trovare alternative alla carne più sostenibili:

Questo studio dimostra che è possibile continuare a consumare cibi con un gusto e una consistenza simili a quella della carne riducendo al contempo l’impronta di carbonio della propria dieta.

L’esperto fa inoltre notare che la scelta di alternative vegane alla carne a base di tofu, piselli, quinoa e grano soddisfa anche l’esigenza di cibi più salutari:

I consumatori chiedono prodotti che fanno bene alla salute e all’ambiente. Una duplice esigenza che sta facendo decollare il mercato dei sostituti della carne. Abbiamo il potere di orientare i nostri consumi per prenderci cura della nostra salute e del nostro Pianeta.

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