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Carboidrati: più pericolosi dei grassi per la salute del cuore

I carboidrati provocherebbero più problemi al cuore rispetto ai grassi, secondo uno studio svolto in Canada, che ha esaminato il rischio di mortalità.

Carboidrati: più pericolosi dei grassi per la salute del cuore

Fonte immagine: mrsiraphol / Freepik

I carboidrati comporterebbero più rischi per il cuore rispetto ai grassi. Lo ha svelato lo studio PURE (Prospective Urban Rural Epidemiology) portato avanti dall’Università di Hamilton in Ontario. Le conclusioni a cui sono giunti gli studiosi sono state pubblicate su Lancet.

Secondo i ricercatori la riduzione dei grassi non migliorerebbe la salute delle persone. I vantaggi potrebbero essere determinati riducendo i carboidrati sotto il 60% dell’energia che riescono a fornire. Sono stati presi in considerazione 135 mila individui di 18 Paesi differenti.

Lo studio ha rilevato che è l’elevata assunzione di carboidrati a provocare un maggior rischio di mortalità per problemi cardiovascolari. I partecipanti allo studio appartenevano a Stati diversi anche per reddito. Gli individui nella fascia alta mostravano una riduzione del 23% del rischio di mortalità in generale, una diminuzione del 18% del rischio di ictus e del 30% di mortalità per cause non cardiovascolari.

Gli studiosi hanno avuto modo di appurare che è importante fare attenzione alla qualità dei grassi, ma una parte fondamentale del rischio è associata anche ai glucidi. Bisognerebbe privilegiare i grassi monoinsaturi, come per esempio quelli contenuti nell’olio d’oliva, e alcuni grassi polinsaturi, come gli omega 3 contenuti nel pesce e nella frutta secca.

Per molti anni si è puntata l’attenzione sulla riduzione dei grassi totali, perché si partiva dal presupposto che sostituirli con carboidrati avrebbe abbassato il colesterolo cattivo. Questa strategia sarebbe sbagliata perché si baserebbe unicamente su dati relativi alle popolazioni occidentali, che sono interessate da un maggiore eccesso di cibo.

Lo studio effettuato adesso permette di vedere quale sia l’impatto generale della dieta sulla mortalità totale, verificato anche in contesti nei quali il problema principale è rappresentato dalla malnutrizione.

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