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I cani preferiscono le carezze alle parole

I cani preferiscono le carezze alle parole: non è solo un dato di fatto riconosciuto da ogni proprietario, ma anche l'esito di una ricerca scientifica.

I cani preferiscono le carezze alle parole

Tra le varie modalità con cui il cane ama interagire con i proprietari, carezze e coccole sono ben più preferite di dolci parole di incoraggiamento. Può sembrare una scoperta molto banale per gli amanti degli amici a quattro zampe, eppure è l’oggetto di un serio studio pubblicato sulla rivista scientifica Behavioral Processes.

Intitolata “Shut up and pet me!” – ovvero “stai zitto e accarezzami” – la ricerca si propone di scoprire i segreti del comportamento canino, associando a ogni interazione con gli umani una precisa risposta cognitiva o una data emozione. Dall’indagine, elaborata da due autonomi ricercatori, è emerso come il contatto fisico sia per i cani imprescindibile rispetto a qualsiasi altra forma di comunicazione.

La ricerca si è concentrata sull’osservazione empirica di un gruppo di cani, sollecitati sia con il contatto fisico – coccole e carezze – che con l’incitamento vocale. A controllo dei risultati, la ripetizione delle esposizione sia con i proprietari che con individui sconosciuti agli animali. Nei test è stato misurata la durata totale dell’interazione tra quadrupede e uomo, ovvero il tempo massimo d’attenzione concesso dall’animale prima di passare ad altre attività giudicate più invitanti. Così spiega lo studio:

In tutti i gruppi sperimentali, i cani hanno preferito le carezze ai complimenti vocali.

Non è però tutto: il livello di attenzione stimolato nel cane dalla voce dell’uomo, sia esso il proprietario oppure uno sconosciuto, è praticamente identico a quello suscitato da un individuo che decide di non interagire con il quadrupede, pur condividendo la stessa stanza. Questo può suggerire come i comandi orali, o qualsiasi altra tecnica di addestramento ed educazione basata solo sulla parola, non possa raggiungere gli effetti sperati poiché le indicazioni vengono sistematicamente ignorate dall’animale. Questo non vuol dire, tuttavia, che le parole siano totalmente inutili: la pubblicazione spiega infatti come i cani siano capaci di riconoscere la voce del proprietario, sebbene il tono e la modulazione dovranno essere sempre essere accompagnati da un gesto fisico.

Come già accennato, non si tratta di una scoperta stupefacente per chi già accudisce o è appassionato di un cane, ma non è detto che queste ricerche siano prive di dati scientifici rilevanti. Lo stesso duo, così come evidente su PubMed, lo scorso anno ha condotto degli esperimenti simili per capire se i cani preferiscano il cibo o le carezze. E la risposta, senza troppe sorprese, è quella più semplice da immaginare.

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