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Cani inglesi per riconoscere il cancro alla vescica

Dopo i cani esperti di tumore alle ovaie e alla prostata, arrivano gli animali specializzati nella diagnosi precoce del tumore alla vescica: succede in UK.

Cani inglesi per riconoscere il cancro alla vescica

Si è parlato più volte di quanto il migliore amico dell’uomo, il cane, stia diventando di un’importanza fondamentale per la diagnostica precoce del tumore. Così, dopo gli esperimenti straordinari sulla rilevazione del cancro ai polmoni e di quello alle ovaie, arriva un progetto per la prevenzione del tumore alla vescica. Accade nel Regno Unito, grazie all’impegno di un’associazione appositamente nata a questo scopo.

L’idea nasce da Claire Guest, oggi responsabile dell’organizzazione Medical Detection Dogs, da una straordinaria vicenda di vita che ha coinvolto lei e la sua cagnolina Daisy. Durante una normale sessione di gioco, l’animale ha insistentemente iniziato a dirigersi verso il petto della donna, colpendo con la testa una specifica area del seno. Così Claire ha scoperto l’esistenza di un nodulo cancerogeno e la rapida prevenzione le ha permesso di curarsi senza altre nefaste conseguenze. Da qui l’idea dell’associazione: un gruppo di cani addestrati per rilevare in modo infallibile la presenza di un tumore.

Il progetto si sta concentrando sul cancro alla vescica, perché molto semplice da abbinare alla rilevazione canina. Ai cani vengono infatti sottoposti dei campioni di urina: gli animali, grazie al loro straordinario olfatto, riescono a percepire degli odori specifici non rilevabili dal naso umano e nella totalità dei casi identificano correttamente la presenza di cellule cancerogene.

In studi analoghi condotti dall’Università della Pennsylvania, si è scoperto come i topi siano addirittura più fedeli nella scoperta della malattia, ma il cane rimane la soluzione di preferenza per la sua innata capacità di entrare in empatia con l’uomo, di comunicare le proprie sensazioni e di prestarsi a compiti spesso stressanti, quali la vita in laboratorio. In definitiva, sempre più ricerche mostrano come Fido sia un elemento insostituibile per la prevenzione di una malattia tanto complessa e dolorosa quanto il tumore e, con tutta probabilità, in un futuro non troppo lontano non sarà difficile scovare tanti simpatici esemplari in corsia.

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