Greenstyle Benessere Rimedi naturali Calcoli renali: rimedi naturali per contrastarli

Calcoli renali: rimedi naturali per contrastarli

I calcoli renali sono un diffuso disturbo a carico dei reni e dell'apparato urinario: ecco alcuni consigli di dieta e varie erbe utili alla patologia.

Calcoli renali: rimedi naturali per contrastarli

I cosiddetti calcoli renali sono un disturbo abbastanza frequente nella popolazione: coinvolgono l’intero apparato urinario e possono essere anche particolarmente dolorosi. Ma quali sono le ragioni della loro formazione ed esistono dei rimedi naturali utili per ridurre i tempi di guarigione?

I calcoli renali non sono altro che delle formazioni – comunemente e impropriamente definiti “sassolini” – dovute all’accumulo di sali minerali nei reni. La loro comparsa è segnalata da sintomi molto intensi, così come verrà spiegato nei prossimi paragrafi, e il trattamento non deve essere mai sottovalutato poiché le conseguenze potrebbero essere anche particolarmente gravi. Per questo l’automedicazione casalinga non è indicata: è necessario sempre vagliare il parere del medico curante e, se previsto, anche dello specialista.

Calcoli renale: cause e sintomi

Rene
Fonte: Digital illustration of kidney in colour background via Shutterstock Digital illustration of kidney in colour background via Shutterstock

La calcolosi renale, detta anche nefrolitiasi, è una patologia caratterizzata per la formazione di agglomerati nei tratti dell’apparato urinario nel rene. Normalmente, sali minerali e altri composti – acido urico, colesterolo, calcio, ossalati, fosfasti – si legano l’un l’altro, formando progressivamente un corpo estraneo solido di dimensioni variabili.

Le cause possono essere le più svariate, anche se esistono dei fattori che predispongono al disturbo: una dieta poco ricca di frutta e verdura, lo scarso apporto giornaliero di acqua, urine particolarmente acide, ipertiroidismo, scorretto equilibrio dei sali minerali disciolti nel sangue. Non ultimo, la calcolosi colpisce più gli individui caucasici rispetto ad altre etnie, con una percentuale maggiore fra gli uomini.

Anche l’universo dei sintomi è variegato e dipende dal numero dei calcoli presenti, dalla loro grandezza, dalla sede e dall’eventuale spostamento. Normalmente si presentato dei dolori estremamente intensi su bassa schiena e addome – le cosiddette coliche renali – quindi si può manifestare dolore e difficoltà nella minzione, sangue nelle urine, febbre, nausea e vomito. La diagnosi avviene sia con la verifica dei sintomi che con opportune indagini strumentali, come l’ecografia addominale, l’urografia e la radiografia con mezzo di contrasto. Il trattamento medico prevede sia l’assunzione di appositi farmaci per facilitare lo scioglimento della formazione che, nei casi più gravi, l’eliminazione tramite intervento chirurgico.

Dieta contro i calcoli renali

Bere acqua
Fonte: Portrait of a young woman drinking water in the kitchen at home via Shutterstock Portrait of a young woman drinking water in the kitchen at home via Shutterstock

Una calcolosi renale non può prescindere dal trattamento farmacologico o chirurgico indicato dallo specialista, poiché l’alimentazione e i rimedi della natura non sono sufficienti per eliminare conseguenze anche gravi. Questi hanno semmai potere coadiuvante e devono sempre essere confrontati con il parere dell’esperto prima dell’assunzione.

Dal punto di vista alimentare, le indicazioni utili sono normalmente pratiche e poco privative. Si consiglia innanzitutto di bere almeno 2,5 l di acqua al giorno, perché un organismo ben idratato non solo previene la formazione dei calcoli, ma aiuta anche a sciogliere naturalmente quelli già presenti. È utile poi limitare il consumo di sale, preferendo spezie e altri condimenti oppure optando per quello iposodico, quindi evitare quei prodotti ricchi di acido ossalico. Fra i tanti le bibite gassate, gli spinaci, il cioccolato, le noci e le nocciole. Come facile intuire, si deve evitare il consumo di alcolici e sarebbe anche consigliato smettere di fumare.

Calcoli renali: i rimedi naturali per contrastarli

Sul fronte dei rimedi naturali, sono molteplici i trattamenti fitoterapici che potrebbero essere d’aiuto per contrastare i calcoli renali. Si consiglia, tuttavia, di verificare ipersensibilità personali ed eventuali effetti avversi prima del consumo. Fra le tante proposte, si potrebbe optare per infusi di betulla dato il potere analgesico e antinfiammatorio, così come decotti di tarassaco, gramigna e tisane lenitive alla malva e camomilla. Allo stesso modo, anche ortica e tè verde possono stimolare le normali funzioni renali. Bisogna però tenere presente come queste erbe e le altre proposte ad effetto altamente diuretico, quali l’achillea, dovrebbero sempre essere valutate da un medico o da un nefrologo. Quando i calcoli sono importanti e le normali funzioni dell’apparato urinario ormai compromesse, stimolare ulteriormente depurazione e minzione potrebbe portare a effetti opposti a quelli sperati. Il calcolo, infatti, potrebbe spostarsi dal rene ai tratti successivi, provocando dolore molto intenso, infezioni e possibili lesioni.

Le informazioni riportate su GreenStyle sono di natura generale e non possono essere utilizzate per formulare indagini cliniche, non devono essere considerate come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento, l’assunzione o la sospensione di un farmaco , non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico generico, di uno specialista , di un dietologo o di un fisioterapista. L’utilizzo di tali informazioni e’ sotto la responsabilita’, il controllo e la discrezione unica dell’utente. Il sito non e’ in alcun caso responsabile del contenuto, delle informazioni, dei prodotti e dei servizi offerti dai siti ai quali greenstyle.it puo’ rimandare con link.

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

PFOA: cos’è, dove si trova e rischi per la salute
Salute

Il PFOA, o acido perfluoroottanoico, è un composto chimico utilizzato nella produzione di vari prodotti di consumo, in primis, i rivestimenti antiaderenti di pentole e padelle ed i tessuti impermeabili. Può contaminare l’acqua, il suolo e l’aria, e comportare rischi per la salute umana – grazie anche alla capacità che ha di permanere a lungo dopo il rilascio – dovuti alla correlazione esistente tra tale sostanza e il cancro nell’uomo.